La polizia di Los Angeles è ancora alla ricerca dell’uomo armato che ha sparato al rapper Nipsey Hussle uccidendolo fuori dal suo negozio di abbigliamento. Secondo una fonte vicina all’indagine, citata dal Los Angeles Times, il killer sarebbe membro di una banda. È un giovane che ha aperto il fuoco a distanza ravvicinata prima di fuggire a bordo di un’auto. Altre due persone sono state ferite, ma la stessa fonte ha dichiarato che l’obiettivo era Nipsey Hussle, anche se le circostanze non sono ancora chiare. La polizia sta cercando anche di scoprire il movente della sparatoria. Hussle non aveva fatto segreto della sua vita in una gang prima del successo. Nel 2014 spiegò che si era unito ai Rollin’ 60s, una famigerata banda. «Era come vivere in una zona di guerra». Intanto si temono ritorsioni violente: il supervisore della contea di Los Angeles, Mark Ridley-Thomas ha spiegato che non «saranno tollerate. Le nostre comunità hanno perso troppi giovani per la violenza armata. La giustizia va ricercata con mezzi legali». (agg. di Silvana Palazzo)
IL PUNTO SULLE INDAGINI
Nipsey Hussle, all’anagrafe Ermias Asghedom, vittima di una faida tra gang? È questo il sospetto della polizia di Los Angeles che sta indagando sulla sparatoria in cui è rimasto ucciso il rapper. Il Los Angeles Times ha spiegato che il killer è un maschio afroamericano adulto, ma il tenente Chris Ramirez ha ammesso che al momento non ci sono piste concrete sulle quali lavorare. Il commissario Steve Soboroff invece ha confermato l’indiscrezione delle ultime ore, secondo cui Nipsey Hussle doveva incontrare oggi la polizia per organizzare un’iniziativa volta ad allontanare i giovani dalle gang di strada. «Dovevamo incontrarci alle 16 per discutere di come fermare la violenza delle gang e aiutare i bambini. Mi dispiace molto», ha scritto su Twitter il commissario della polizia cittadina. Nel frattempo sul luogo dell’omicidio fan e amici dell’artista si sono ritrovati per una veglia spontanea. (agg. di Silvana Palazzo)
RAPPER VITTIMA DI UNA GUERRA TRA GANG
Il mondo del rap americano è in lutto per la morte di Nipsey Hussle, ucciso a colpi di pisola a Los Angeles. L’artista di origini eritree è stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco vicino al suo negozio di abbigliamento, mentre altre due persone sono rimaste ferite, come riportato dalla Cnn. Uno dei due feriti è stato portato in ospedale, l’altro ha declinato le cure. Secondo quanto riportato da Tmz, che cita fonti investigative, Nipsey Hussle sarebbe stato colpito per una guerra tra gang, ora si sta cercando un uomo di colore sulla ventina che si sarebbe avvicinato al cantante a piedi sparando più colpi. L’artista avrebbe dovuto incontrare il capo della polizia di Los Angeles, Michael Moore, per discutere su come fermare la violenza tra bande nella metropoli. L’agguato è avvenuto domenica pomeriggio. Il sindaco della città ha dichiarato: «I nostri cuori sono con coloro che hanno amato Nipsey Hussle e tutti quelli che sono stati toccati da questa tragedia. Los Angeles è ferita profondamente ogni volta che un ragazzo giovane muore a causa di un’insensata violenza d’arma da fuoco». Anche l’Atlantic Records piange la morte del suo artista, Nipsey Hussle: «Le parole non possono esprimere la nostra tristezza. Nipsey non era solo uno dei nostri più grandi artisti ma anche un padre fantastico e un leader della sua comunità. Una delle star più gentili e luminose dell’universo ed era un’ispirazione per tutti. Ci mancherà moltissimo, sia la musica che tutto ciò per cui combatteva. Le nostre più sentite condoglianze e preghiere vanno alla famiglia». (agg. di Silvana Palazzo)
NIPSSEY HUSSLE UCCISO A LOS ANGELES
Il rapper Nipssey Hussle è morto a soli 33 anni. L’artista, il cui vero nome era Ermias Davidson Ashedom è stato ucciso davanti al suo negozio nel quartiere di Hyde Park, a Los Angeles. A diffondere ka notizia è stato il Los Angees Times secondo il quae, Nipssey sarebbe stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco che non gli avrebbero lasciato scampo. Nonostante i soccorsi e la corsa in ospedale, infatti, non ci sarebbe stato nulla da fare. Hussle aveva debuttato sul mercato discografico nel 2013 vendendo le proprie compilation. Il primo disco in studio, invece, «Victory Lap», gli aveva permesso di essere nominato al Grammy Award come Migliore album rap nel febbraio scorso.
IL CORDOGLIO DI RIHANNA E SNOOP DOGG
Con 3,5 miioni di followers, Nipssey Hussle era uno dei rapper più seguiti del momento. La notizia del suo omicidio sul quale sta indagando la polizia ha fatto rapidamente il giro del mondo scatenando i commenti dei fans che, sui suoi profili social ufficiali, gli stanno rendendo omaggio con un ultimo saluto. Poco prima di morire, il rapper, su Twitter, aveva cinguettato: «Avere nemici potenti è una benedizione». Dolore anche da parte dei colleghi di Hussle. «Non ha senso! Sono inorridita! Mio Dio, lascia che la sua anima riposi in pace e porti il tuo conforto divino a tutti i suoi cari!», ha scritto Rihanna su Twitter dopo aver saputo dea sua morte. Snoop Dogg, invece, su Instagram, ha commentato così la morte prematura del suo collega: «Morto troppo presto. Sono così triste ora, ripenserò ai bei momenti che abbiamo passato insieme».
LA CARRIERA
Il rapper aveva avuto due nomination ai Grammy grazie all’album d’esordio Victory Lap, uscito nel 2018. Nipsey Hussle veva debuttato in quarta posizione nella classifica americana degli album più venduti, mentre le sue canzoni avevano raccolto circa 832 milioni di stream. Hussle aveva spiegato che non voleva realizzare l’album dell’anno, ma qualcosa che potesse resistere al passare del tempo. Cresciuto nella periferia di Los Angeles, Nipsey Hussle aveva lasciato i genitori a 14 anni per trasferirsi dalla nonna e legarsi ai Rollin ’60s, una gang “filiale” dei Crips.
Nipsey Hussle aveva cominciato a pubblicare fin dal 2005. Si trattava soprattutto di mixtape che gli permisero di acquisire sempre più visibilità. Nel 2009 la prima svolta con la collaborazione con Drake per “Killer” e con Snoop Dogg per l’anno successivo. Al breve accordo con Cinematic Music Group seguì la fondazione della sua etichetta All Music con cui continuò a pubblicare mixtape, senza però fermare le collaborazioni. Nel frattempo intraprese anche la carriera di imprenditore aprendo il Marathon Clothing. (agg. di Silvana Palazzo)