L’orribile delitto di Torino (un giovane fatto a pezzi; in un primo momento si pensava con un machete, poi l’arma del delitto è stata individuata in una scimitarra) ha il suo assassino, Dopo aver fermato uno dei complici un ragazzo di 17 anni, adesso è stato fermata un’altra persona, anch’essa romena, questa volta di 19 anni. La vittima si chiamava Gheorghe Cimpoesu, anch’egli molto giovane, 22 anni: dopo averlo ucciso gli avevano mozzato una mano. L’episodio è accaduto nel quartiere del capoluogo piemontese di Borgata Aurora: la zona e anche quella vicina di Barriera di Milano sono state controllate al tappeto dalle forze dell’ordine anche con un elicottero. Il primo fermato, il giovane di 17 anni, aveva confessato di aver assistito al delitto e di essere proprietario dell’arma con cui è stato commesso, una scimitarra. Poi le forze di polizia sono riuscite a fermare l’assassino: aveva ancora con sé la scimitarra incriminata. Sembra che l’omicidio sia nato per futili motivi, un semplice litigio. La vittima era andata all’appuntamento con i due: si trattava di una persona senza fissa dimora già nota alle autorità. Infatti è stato possibile identificarlo immediatamente anche se non aveva con sé i documenti. Si tratta ora di stabilire per quale motivo l’aggressore possa aver reagito in modo talmente violento con la sua vittima. Per placare le lamentele di quanti vivono nel quartiere che si lamentano per la violenza nelle strade, il prossimo 4 ottobre ci sarà a Torino una riunione convocata dal prefetto insieme al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in cui si cercherà di capire quale sia la reale situazione della zona compresa tra Porta Palazzo e corso Giulio Cesare e quali interventi affrontare. Il violento omicidio era avvenuto davanti gli occhi di molti residenti richiamati ai balconi dalle grida della vittima. La quale secondo le testimonianze dei presenti avrebbe tentato di fuggire ma sarebbe stato raggiunto dal suo assassino e ucciso. Secondo alcuni testimoni quello che hanno visto è stato “uno spettacolo atroce, sotto gli occhi dei bambini. Non si può più vivere in un quartiere così. Ce ne andremo tutti prima o poi, lottare non serve più”.