“Ho messo passione e fatica nel lavoro. È una cosa che non mi è mai passato per la testa di cambiare”: parla così Vincenzo Mollica nel corso della sua ospitata a Che Tempo che fa. Il giornalista di spettacolo del Tg1 ha affrontato molti argomenti della sua esistenza, che molte difficoltà ha dovuto affrontare. Tante, però, le soddisfazioni avute nel corso della sua carriera. Molti i maestri del cinema, della musica e della televisione che ha avuto la fortuna di intervistare in tutti questi anni. E Rapporti che spesso non si sono limitati soltanto al lavoro. Molti di loro sono diventati amici. In un filmato si vedono Fellini, Mastroianni, Bertolucci, Fiorello, Benigni, Raffaella Carrà, Sophia Loren e tanti altri: “Molte delle persone che ho visto mi hanno donato la loro amicizia”, ammette il giornalisti. (Aggiornamento di Anna Montesano)
L’ANEDDOTO SU LELLO BERSANI
Vincenzo Mollica è stato ospite di Fabio Fazio nella prima serata di ieri, con la nuova puntata di Che tempo che fa, in onda su Rai1. Da anni il problema alla vista e per questo motivo, arrivando in studio si è fatto accompagnare. Il giornalista esordisce raccontando di ispirarsi ad Andrea Camilleri: “Lui è stata la persona che mi ha dato più fiducia, perché abbiamo la stessa malattia. Vedere lui lavorare mi ha dato fiducia per iniziare a scrivere. Quindi ho scritto questo libro di aforismi dettati a Siri con il telefonino con quello stesso spirito”. E aggiunge: “Ho messo passione e fatica nel lavoro. È una cosa che non mi è mai passato per la testa di cambiare”. Molteplici i maestri del mondo dello spettacolo che ha avuto il piacere di intervistare e conoscere e, attraverso un filmato si vedono Fellini, Mastroianni, Bertolucci, Fiorello, Benigni, Raffaella Carrà, Sophia Loren e tanti altri: “Molte delle persone che ho visto mi hanno donato la loro amicizia”. Molto bello anche l’aneddoto con il giornalista Lello Bersani: “Una volta mi chiamò, dicendomi che gli sarebbe piaciuto facessi quello che facevo io, quindi mi diede una rubrica dicendomi di prendere tutti i numeri che mi potevano servire. Li copiai tutti quelli dei vivi e dei morti, perché non si sa mai”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
TRA GLI OSPITI DI CHE TEMPO CHE FA
Vincenzo Mollica è stato tra gli ospiti dell’ultima puntata del 2018 di “Che tempo che fa“. Lo storico critico e giornalista del TG1 si è raccontato a cuore aperto parlano del problema alla vista di cui soffre da parecchi anni, ma anche di Mike Bongiorno e dell’amicizia con Federico Fellini. Il Presidente, come viene chiamato il giornalista nell’azienda di Viale Mazzini, ha parlato del bellissimo rapporto di stima e fiducia con Andrea Camilleri: “Lui stata la persona che mi ha dato più fiducia, perché abbiamo la stessa malattia. Vedere lui lavorare mi ha dato fiducia per iniziare a scrivere”. Così è nato “Scritto a mano pensato a piedi“, il nuovo libro che il giornalista di spettacolo ha scritto con la complicità di Siri, il comando vocale di Apple. Poi il giornalista ha raccontato di un Festival di Sanremo con Mike Bongiorno: “Una volta Mike disse che io avrei dovuto condurre un festival, prima o poi. La cosa non mi è mai passata per la testa e mai mi passerà. Dovette ricedersi, perché una volta mi disse “Ma tu fai collegamento in blue jeans e maglione? Così non presenterai mai il festival”. Mollica è stato un grande amico anche di Federico Fellini: “era come una fonte di acqua pura e limpida. Aveva la capacità dei grandi, quelli che sanno tutto e fanno finta di non sapere niente”. Non tutti sanno che il giornalista è stato uno dei pochi a finire sulle pagine di Topolino. Ad ideare il personaggio di Vincenzo Paperica è stato Andrea Pazienza, un personaggio a cui il giornalista è molto legato e con cui vorrà essere ricordato per sempre: “quando schiatterò, perché prima o poi tutti schiattano, voglio scegliere la mia foto sulla tomba, perché ogni volta che vado a un funerale ho l’impressione che il morto non avrebbe scelto quella foto sulla lapide. E allora io ho scelto che sulla mia tomba dovrà esserci la foto di Vincenzo Paperica, con la scritta: “Qui giace Vincenzo Paperica, che nella vita fu Mollica”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
IL NUOVO LIBRO
Scritto a mano pensato a piedi è il nuovo libro di Vincenzo Mollica. Stasera lo presenta a Che tempo che fa, nella sua “prima e ultima” intervista. “Non sono mai stato da questa parte. E – data l’età – penso di non esserci più”. Il problema agli occhi l’ha avvicinato a Camilleri. Con lui condivide la malattia, il glaucoma, che definisce “ladro silente di vista”. “È il suo nome letterario: lo preferisco a quello scientifico”. D’altra parte è un umanista. “Il libro? L’ho dettato a Siri, l’assistente vocale. L’ispirazione m’è venuta ascoltando Andrea”. Dalla scrittura alla tv, per un genio di tutte le arti. In Rai lo chiamano “Presidente”, ma è solo un soprannome: “Non pensate che presieda qualcosa, per carità”, si schermisce. Però Mike voleva che facesse Sanremo… “Ma tu fai il collegamento coi blue jeans e col maglione?”, lo rimbrottava. “Così non lo condurrai mai”. Profetico. [agg. di Rossella Pastore]
BIOGRAFIA
Vincenzo Mollica, giornalista e volto storico del Tg1, sarà stasera tra gli ospiti di Che tempo che fa, nella puntata finale con la quale Fabio Fazio saluterà il pubblico di Raiuno chiudendo in bellezza il 2018. Mollica è uno dei volti televisivi più amati e noti del giornalismo italiano. Con il suo nome è in grado di accomunare senza alcuna difficoltà il mondo del cinema a quello della musica, del fumetto, dello spettacolo e dell’arte in generale. Una passione per il giornalismo, la sua, nata sin da piccolo grazie all’amore per la lettura e per la scrittura. “Scrivevo tutto quello che mi succedeva, le mie impressioni. Leggevo tantissimo, giornali e libri che mio padre portava in casa”, ha dichiarato in una recente intervista per VignaClaraBlog.it. A convincerlo che da grande avrebbe fatto il giornalista è però stato il film “10 in amore” con Clark Gable e Doris Day. La sua carriera nella redazione del Tg1 ha inizio nel 1980: “Era come Disneyland per uno che voleva fare il giornalista. C’erano personaggi storici come Nuccio Fava, Lello Bersani e il direttore Emilio Rossi, un vero paladino ed esempio della Rai, il quale assunse me ed Enrico Mentana a due giorni di distanza. Era un luogo dove vedevo persone che fino a poco prima avevo visto solo in televisione. All’inizio fui mandato alla redazione Esteri, c’era un clima straordinario, era una bellissima Rai”, ha raccontato. Tante le sue passioni, a partire dalla musica e da due interpreti che ama follemente: Mina e Celentano (anche se, ammette, il suo cantautore preferito è Leonard Cohen). E su Vasco Rossi ha raccontato di essere da sempre un suo fan: “Per me è un artista da “fuori concorso“ perché è una cosa particolare come i grandi autori del cinema. Di Vasco mi piace la sua stessa definizione un ‘provocautore'”. Numerosi i personaggi da lui intervistati nel corso della sua carriera e che spaziano dal cinema alla poesia. Altra grande passione, il fumetto, un’arte che per Vincenzo Mollica ha “la stessa dignità della pittura, del balletto, della letteratura o del cinema. In Italia abbiamo la brutta abitudine di considerare il fumetto e la canzone come arti minori”.
VINCENZO MOLLICA, IL DRAMMA DELLA VISTA A CAUSA DEL GLAUCOMA
Di Vincenzo Mollica abbiamo imparato ad apprezzare la sua pacatezza nelle interviste a grandi volti che fanno ed hanno fatto parte di varie forme artistiche. Da Federico Fellini ad Alda Merini, da Vasco Rossi ad Andrea Camilleri. Di recente però, Mollica ha fatto una rivelazione che ha lasciato in tanti di stucco, parlando per la prima volta di un suo personalissimo dramma. Lo storico giornalista e inviato del Tg1 ha infatti rivelato di stare perdendo la vista a causa del glaucoma. Per questo ha scritto il suo ultimo libro dettandolo al telefonino. “Ora che la vista mi si è ristretta, si è ristretta anche la scrittura e ho ritrovato il gusto che avevo da bambino per le rime”, ha raccontato al settimanale. Il libro in questione si intitola “Scritto a mano pensato a piedi. Aforismi per la vita di ogni giorno”, incentrato sugli aforismi e con un significato recente. “Da quando sto perdendo la vista per una malattia che si chiama glaucoma, che è anche una citazione letteraria che significa “ladro silente di vista”, non riesco più a scrivere, disegnare, quindi ho pensato di esprimermi attraverso degli aforismi in rima, un’altra mia passione trasmessa dal Corriere dei Piccoli”, ha rivelato. “All’inizio mettevo questi aforismi accompagnati da immagini su Instagram”, ha aggiunto. Per la scrittura di questo libro è stato centrale l’uso dell’iPhone: “gli aforismi li dettavo a Siri, che li scriveva per me. E i disegni che ho inserito, ispirati ad Andrea Pazienza e Keith Haring, li ho disegnati con le dita grazie a un’app”, ha aggiunto.