Palmanova, protagonista de Il borgo dei borghi, è conosciuta come la “città stellata” per la particolare forma poligonale a stella con 9 punte. Si trova in provincia di Udine ed è la città fortificata più famosa del Friuli. Costruita nel XVI secolo dai Veneziani per difendere i confini dai Turchi, conserva fortemente l’impronta militare soprattutto nell’antica piazza d’armi a forma esagonale, Piazza Grande, sulla quale si affacciano il Civico Museo Storico, il Duomo Dogale seicentesco costituito da un’unica ampia aula coperta da splendide capriate in travi di rovere e il Museo Storico Militare. Del museo militare fanno parte anche le fortificazioni della città, le tre porte e le mura, costituite da 3 diverse cinte. La prima Cerchia (1593-1620), ovvero quella più antica, è caratterizzata da 9 baluardi che spingono verso l’esterno e che ricordano una freccia – la particolare posizione permetteva ai baluardi di essere difesi l’uno dall’altro. La seconda cinta muraria (1665-1683), costruita circa 100 anni dopo, è caratterizzata da 9 bastioni (rivellini) in corrispondenza del lato rettilineo della cerchia che racchiudeva l’abitato. I primi rivellini ad essere costruiti furono quelli di fronte le porte d’accesso. Nel 1806, invece, Napoleone fece costruire ulteriori nove lunette, ovvero dei baluardi cinti da un fossato a secco che si spingevano ancora di più verso l’area rurale dando origine così alla Terza Cerchia (1806-1809). Oggi, le mura esterne sono ora state trasformate in verdi giardini.
Clicca qui per il video di introduzione del borgo
Palmanova, Il borgo dei borghi 2018: la storia della città
La fondazione della città di Palmanova, finalista a Il borgo dei borghi, si fa risalire al 7 ottobre 1593: la data è così precisa perché fu scelta dai rappresentanti della Repubblica di Venezia in memoria di due eventi importanti nella storia della repubblica marinara: la ricorrenza di Santa Giustina, poi patrona della città, e l’anniversario della vittoria di Lepanto sui Turchi nel 1571. Palmanova fu di dominio della Serenissima per più di 200 anni (1593-1797), fino alla conquista del generale Bonaparte. Con la firma del trattato di Campoformido, la città-fortezza entrò nell’orbita dell’impero austriaco, all’interno della quale rimase fino ad essere inserita nel Regno d’Italia. Dopo la caduta di Napoleone, la città rientrò a far parte dell’eterogeneo impero asburgico fino al plebiscito del 1866, quando venne sancita la sua unione definitiva al Regno d’Italia. Nel 1960 il Presidente della Repubblica decretò Palmanova quale “Monumento Nazionale”.
Tra gli edifici storici che meritano sicuramente una visita, è possibile ammirare il Palazzo del Provveditore Generale (1598), che inizialmente fu la sede del rappresentante della Serenissima e che oggi ospita l’ufficio del Sindaco, la Polveriera Napoleonica, costruita in seguito all’abbattimento di quelle circolati venete (sebbene ne sia rimasta una, quadrata, del 1595), la Loggia della Gran Guardia, che ospitava il corpo di guardia a tutela della piazza e del Provveditore e che è stato trasformato nel Monumento ai Caduti, la Caserma Difensiva Napoleonica di Baluardo (1808), utilizzata come sede del Quartier Generale in occasione dell’assedio del 1813, il Santo Monte di Pietà (1666), costruito per le esigenze degli indigenti, e il Palazzo del Governatore dell’Armi, sede dell’autorità militare e dell’armeria della fortezza durante il periodo della Repubblica veneta. La storia della città è così importante che annualmente viene realizzata una rievocazione storica, “A.D. 1615. Palma alle armi”: il primo fine settimana del mese di settembre più di 200 figuranti in costume seicentesco rievocano l’inizio dell’ultima guerra tra Austria e Venezia, ovvero la guerra degli Uscocchi o guerra del Friuli contro gli Austriaci.