Cinzia Felicetti è la figlia di Gennaro morto di coronavirus e che avrebbe compiuto 75 anni lo scorso maggio. Gennaro è stato un uomo che dopo aver lasciato la Calabria a soli 15 anni, si è trasferito a Torino dove ha svolto tutti i lavori più umili fino a diventare un alpino. E’ stato un servitore dello Stato che, purtroppo, si è spento a causa del Covid 19 che gli è stato diagnosticato solo a fine marzo nonostante fosse stato ricoverato in ospedale ormai da diverse settimane “sballottato da un reparto all’atro”, afferma la signora Cinzia che ringrazia Pierluigi Diaco per averla invitata in trasmissione per ricordare l’amato papà. “Grazie per avermi dato la possibilità di commemorare la memoria di papà che per me è ancora qui e quindi semplicemente lo saluto come lo avremmo voluto salutare io e la mia famiglia”. Gennaro è stato ricorverato il 7 gennaio, il 31 gennaio è stato operato, a febbraio si scoprono la presenza di alcune complicazioni.
CINZIA FELICETTI RICORDA IL PADRE GENNARO:
Il decorso ospedaliero di Gennaro Felicetti non è stato semplice così come non è stato facile capire che fosse postivo al coronavirus come racconta la figlia Cinzia a Io e Te. “C’è sempre stato detto che l’importante era portare la pelle fuori dall’ospedale. A fine febbraio qualcosa cambia, ma non si parlava ancora di Covid 19. Superata la prima decina di marzo, cominciano a fare i turni per andare in ospedale. Mamma è andata sempre lei e io mi alternavo. Il 22 marzo è stato l’ultimo giorno in cui ho visto papà. Prima di uscire dalla sua stanza, allungo la mano per fargli una carezza anche se non avrei potuto perchè parlavano già di distanziamento sociale anche se non eravamo ancora in un reparto Covid. Nel corso della settimana la situazione è precipitata”, racconta Cinzia che poi svela come la diagnosi sia arriva solo a fine marzo. “Si è aspettato un top di tempo per fare i vari tamponi e poi mi è arrivata la telefonata che papà era positivo”, conclude Cinzia che, come molti altri non ha più visto il padre.