Cinzia Leone: “Avevo paura di fare i provini…”
La recitazione è un’arte da maneggiare con cura e il piedistallo primordiale non può che essere il talento; aspetti che ben rappresentano Cinzia Leone, regina dell’irriverenza, delle imitazioni e protagonista indiscussa tra cinema, tv e teatro. Oggi ha scelto il salotto di Caterina Balivo a La Volta Buona per raccontare la sua splendida carriera partendo dagli albori: “Io ero terrorizzata dai provini, volevo fare l’attrice ma preferivo stare a casa e dicevo: ‘Magari qualcuno lo saprà e mi propongono un ruolo’. Invece nulla, quindi dopo anni e anni ho trovato un pezzo di coraggio – perchè parliamo di paura – sono andata a fare questo provino per ‘La tv delle ragazze’”. L’attrice ha poi aggiunto: “Non sapevo nulla, li ho fatti ridere solo aprendo la porta e dicendo: ‘Guardate, io dovevo andare dal dentista’. Avevo portato una cassetta visto che dovevo andare via…”.
Cinzia Leone e la malattia, commozione a La Volta Buona: “L’aneurisma? Non sapevo quando mi sarei ripresa, però…”
L’atmosfera diventa oltremodo toccante a La Volta Buona quando, sulle note di ‘Always there’ Cinzia Leone racconta il momento più difficile della sua vita, la malattia. Era il ‘91 quando improvvisamente venne colta da un terribile aneurisma durante la prima proiezione di un film di Francesco Nuti che mise a repentaglio non solo la sua carriera ma la sua stessa vita. Partendo dal brano, spiega: “Era la canzone che rappresentava che il momento non era perduto; magari ero ferma, ma non ho mai smesso di ballare, il ritmo era dentro di me… Tutta la clinica ha commentato che lei ha messo la musica e si è messa a ballare nel parcheggio. Era anche quasi risentita… Io dicevo che bisogna iniziare dalla propria testa, da qui si parte nel percorso per tornare a muoversi; quello per me era il ritmo della vita”.
Non trattiene le lacrime Cinzia Leone nel ricordare le difficoltà dovute alla malattia, quella terribile esperienza che poteva avere un esito ancora più nefasto. “Dovevo anche recuperare la mia identità? Avevo 32 anni, non sapevo quanto c’avrei messo per riprendermi. Quella sera se non fossi uscita sarei morta, ero sola a casa. Devo ringraziare mia madre che mi convinse ad uscire nonostante il mal di testa”.
Cinzia Leone e il toccante ricordo dei genitori: “Mamma a tratti era severa ma sapeva essere ironica, la morte di papà…”
Spazio ancora alla carriera di Cinzia Leone nel salotto de La Volta Buona; l’attrice racconta con estrema gratitudine l’incontro con il grande Mario Monicelli, in particolare per il film ‘Parenti Serpenti’ del quale conserva un ricordo iconico. “Il momento più alto della mia vita, sarò grata a Mario Monicelli ovunque andrò. Gli sarò sempre grata perchè mi ha fatto essere attrice, finalmente!”.
Nel suo prossimo spettacolo Cinzia Leone pone al centro dell’attenzione il ruolo di madre e, parlando della sua, racconta: “Mamma non era proprio affettuosissima, in alcuni momenti non era severa ma in realtà sapeva essere ironica. Era forse dovuto al fatto che era cresciuta senza una madre…”. L’attrice lascia andare ancora le lacrime e l’emozione nel ricordare invece il papà, scomparso quando lei aveva solo 8 anni: “Papà era fisico, affettuoso; la mia consolazione. Lui aveva solo 39 anni quando se n’è andato e abbiamo cercato di ricostruire la nostra famiglia. Ci sono dolori che superi ma basta solo il ricordo e si riapre una voragine emotiva pazzesca”.