La ragazza che accusa di stupro Ciro Grillo e i suoi amici non ricorda molto della notte del 17 luglio 2019 in Costa Smeralda. La giovane, in aula, racconta di essere stata costretta ad assumere un mix di vodka e forse altro dal gruppo. La giovane ricorda che l’alcool ingerito al Billionaire di Porto Cervo l’aveva resa “poco lucida, sì, ma nel momento in cui sono arrivata a casa dei ragazzi ero più lucida”. Nelle due udienze del 31 gennaio e del 1 febbraio la ragazza ha ricostruito la prima violenza subita da Francesco Corsiglia sotto la doccia e poi lo stupro di gruppo degli altri quattro: Ciro Grillo, Francesco, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Come riporta Repubblica, ha parlato dietro ad un telo nero che la separava dagli avvocati.
Nella villetta di Cala di Volpe in uso alla famiglia Grillo, ha giovane ha rivelato: “Al gazebo, mi ricordo che a un certo punto Vittorio ed Edoardo… Li ho visti proprio avvicinarsi. Io ero in uno stato… Cioè non molto lucido, nel senso che ero tipo persa… Un po’ nel vuoto, nel senso che non pensavo a niente”. In quel momento il primo stupro per mano di Corsiglia sarebbe già avvenuto: “A un certo punto mi sento tirare per i capelli subito dopo mi è stata messa questa bottiglia in bocca… In un solo sorso, ho tipo ingerito una grande quantità di liquido. Il gusto e l’odore mi ricordava la vodka… Sì, ma aveva un colore strano…”.
La giovane: “Sentivo la testa molto pesante, ero frastornata”
Ad infilarle la bottiglia piena di vodka in bocca sarebbe stato Vittorio Lauria. “Sentivo la testa molto pesante. Ero totalmente frastornata, non capivo niente, ero in uno stato confusionale… Cioè mi ricordo solo a tratti. Ho perso l’equilibrio quando lui mi ha tirato giù e sono caduta sul letto, sopra di lui… A quel punto loro mi hanno preso”. In aula, la ragazza ha ricordato ancora quel 17 luglio 2019: “Ho molti flash. Io mi sentivo che con la testa… Cioè che continuavo a perdere l’equilibrio. Non sentivo il mio corpo”, riporta Repubblica.
I difensori dei quattro imputati a quel punto le hanno chiesto cosa volesse dire e lei ha replicato: “Non sentivo le gambe, non avevo più forza di alzarmi e cercare di divincolarmi. C’erano tutti e quattro, sentivo le loro voci, vedevo anche le gambe intorno a me e sentivo numerose mani sul mio corpo… E che si chiamavano per nome tra loro… Ciro e il nome di Francesco, Edoardo”. Dopo di tutto ciò “è successo che ho sentito da dietro i ragazzi che mi hanno presa…”. E ancora: “Mi hanno afferrata… Ovunque io ho sentito tanti…”. In quel momento la testa gliela teneva Vittorio “e la portava verso il suo… Ho sentito tante mani sul mio corpo… Ovunque… mi tenevano le gambe, poi sono cascata in avanti e ho avuto un black out. Da quel momento non ho più nessun ricordo”.