CLICK DAY 2026, COSA SAPERE DOPO NUOVO DECRETO FLUSSI
È tempo di click day 2026 dopo l’approvazione del giugno scorso del nuovo Decreto Flussi che regolerà gli ingressi per motivi di lavoro nel prossimo triennio. Sono state rese note le date che compongono il calendario per la presentazione delle domande di ingresso in Italia da parte dei lavoratori stranieri.
Complessivamente ne saranno ammessi quasi 500mila, di cui 164.850 solo l’anno prossimo. Per l’invio delle domande è stato confermato lo strumento del click day: si tratta di date prestabilite in cui le richieste devono essere trasmesse in via telematica.

LE DATE DEL CLICK DAY 2026
Le date di invio variano in base al tipo di lavoro. Dal 9 al 16 febbraio scatta il click day 2026 per 76.850 lavoratori non stagionali e autonomi. Rispetto al passato, sono coinvolte più le categorie, come commercio, logistica, tessile, metallurgia e sanità, oltre a edilizia e assistenza. Le quote sono state calcolate in base alle richieste effettive delle imprese negli anni precedenti.
Il 18 febbraio 2026 sarà la volta invece di due gruppi specifici: gli assistenti familiari (come badanti), con 13mila e 600 posti disponibili; i lavoratori altamente qualificati, come imprenditori, professionisti, artisti, manager e startupper, per cui sono previste 500 quote all’anno.
Per quanto concerne il lavoro stagionale, le date cambiano ulteriormente: il 12 gennaio 2026 è la data per inviare le domande nel settore agricolo, ma riservato alle organizzazioni datoriali; il 9 febbraio 2026 sarà invece dedicato al comparto turistico.
INGRESSI “FUORI QUOTA” E NUOVE SEMPLIFICAZIONI
Una novità rilevante riguarda gli ingressi fuori quota: il governo intende superare il limite di 10mila ingressi. Per snellire le procedure, il nuovo decreto prevede che, se entro 6 mesi dalla fine dell’anno non si ottiene il visto, l’autorizzazione decada in maniera automatica e venga archiviata d’ufficio. In questo modo si vuole evitare che restino bloccate quote che non si trasformano in assunzioni effettive.
Nonostante l’alto numero di quote, il sistema ha mostrato delle criticità. Nel 2024, stando ai dati diffusi dalla campagna “Ero straniero”, solo una minima parte degli ingressi autorizzati – pari al 7,8% – ha effettivamente portato al rilascio di permessi di soggiorno e all’avvio di rapporti di lavoro regolari.