Il politologo Colin Crouch è stato intervistato nella giornata di ieri dal giornale Il Fatto Quotidiano, e nella chiacchierata ha parlato della politica e del governo italiano. Crouch parla di post-democrazia, intesa come “una situazione dove tutte le forme della democrazia continuano a funzionare, ma sono diventate un rituale, perché le decisioni importanti sono prese altrove, tra le élite politiche ed economiche”.
Comunque Crouch specifica: “Non ho mai detto che nei Paesi avanzati siamo già nella post-democrazia, perché le nostre politiche sono ancora vivaci, ma che andiamo in questa direzione”, per poi precisare quali siano i Paesi che stanno andando verso questa direzione: “Soprattutto negli Stati Uniti, dove l’influenza delle lobby è particolarmente forte, e dove la partecipazione alle urne è più bassa che nella maggioranza dei Paesi dell’Europa occidentale”.
COLIN CROUCH: “ECCO ALCUNE DECISIONI POST DEMOCRATICHE”
Colin Crouch ha poi fatto alcuni esempi di decisioni prese al di sopra della democrazia: “La deregulation dei mercati finanziari negli anni 90, che ha condotto alla crisi degli anni dopo il 2008. Fu il prodotto di una pressione delle grandi banche sul governo americano, non il frutto di una discussione nei Parlamenti occidentali e nell ’Unione europea”. Intanto stanno crescendo poteri alternativi alla politica: “Nelle nostre economie dominate dalle grandi imprese globali, i governi di diversi Paesi si fanno concorrenza per attrarre i loro investimenti. Così riducono la tassazione alle aziende, sottraendo risorse ai cittadini e ai servizi pubblici, tagliano gli investimenti nella sanità e nella salvaguardia dell’ambi ente, riducono il costo del lavoro, ma anche la sicurezza di chi lavora. Questa concorrenza ruba poteri al mondo politico e sociale a favore di quello economico”.
Colin Crouch è anche convinto che il Parlamento Europeo, che l’hanno prossimo si rinnoverà, dovrebbe essere rafforzato: “Un’innovazione particolarmente preziosa sarebbe l’elezione della Commissione da parte del Parlamento. Questo cambiamento renderebbe più forte la democrazia dell’Unione e incoraggerebbe una collaborazione più stretta tra i partiti nazionali nel parlamento”.
COLIN CROUCH, L’ITALIA ISPIRAZIONE PER IL SUO LIBRO
Sull’Italia, Colin Crouch ammette di essersi ispirato al nostro Paese quando scrisse il libro ‘Post-democrazia’: “Sì. Ho scritto il libro quando lavoravo all’Istituto universitario europeo a Firenze. Una figura che mi influenzò nella formulazione della teoria fu Silvio Berlusconi. Fino agli anni 90, l’Italia possedeva partiti, particolarmente la Dc e il Pci, forse “troppo” fortemente radicati nel popolo. Poco cambiava tra un’elezione e un’altra. Poi, dopo le vicende di corruzione che colpirono la Dc e il Psi, e dopo la fine dell’Unione Sovietica, tutto crollò, velocemente. Esisteva un vuoto. Berlusconi riempì una parte di questo vuoto con il suo partito nuovo, Forza Italia. Che si affermò non grazie a un radicamento nella società italiana, ma grazie alle sue imprese. Un partito-azienda, come si diceva spesso in Italia. Fu un fenomeno perfettamente post-democratico”.
Chiusura dedicata al governo Meloni, eletto dal popolo dopo una serie di governi non decisi dalla popolazione: “L’Italia ha oggi una situazione che assomiglia a quel che spesso accade da noi nel Regno Unito: una maggioranza che non è il risultato dei voti dei cittadini, ma di regole elettorali che producono maggioranze “false””.