Oggi si riparte: inizia ufficialmente la Fase 2 della pandemia da Coronavirus, il che significa che alcune aziende hanno riaperto i battenti. Ovviamente lo fanno con i protocolli di sicurezza che sono stati precedentemente approvati ma, come si legge anche sul riassunto de Il Sole 24 Ore, anche in virtù del buon senso e della prudenza individuale. Nello specifico però fa fede il Dpcm del 26 aprile, che aveva appunto sancito la riapertura: nel documento si legge che saranno le stesse aziende e i professionisti a gestire il rischio, adottando di conseguenza le misure necessarie per evitare il contagio (qui soprattutto si parla della sanificazione degli ambienti). Come avevamo già riportato domenica, citando anche le parole di Enrico Giovannini, le aziende vanno incontro al rischio di sospensione dell’attività qualora le condizioni di sicurezza non siano rispettate; inoltre, come specificato dalle FAQ (Frequently Asked Questions) del Governo, è responsabilità del datore di lavoro un eventuale impiegato che risulti contagiato da Coronavirus.
CORONAVIRUS FASE 2: COME ESEGUIRE LA SANIFICAZIONE
Rispetto a questo, la malattia da Covid-19 è equiparata a un infortunio sul lavoro – lo stabilisce l’articolo 42 comma 2 del Cura Italia. Inoltre, ogni superficie di lavoro deve essere sanificata e pulita con disinfettanti a base di cloro e alcol. Per quanto riguarda gli studi professionali, solo Toscana e Abruzzo hanno per ora imposto la sanificazione straordinaria dei locali e degli impianti di aria condizionata; il ministero della Salute ha comunque disposto che tutti gli ambienti siano sanificati per evitare il contagio da Coronavirus, secondo il decreto Cura Italia è previsto un credito di imposta del 50% per questo e per l’acquisto di mascherine e protezioni, per un massimo di 20 mila euro. Nel Dpcm si parla anche degli studi odontoiatrici, che dal 4 maggio sono aperti non solo per le emergenze; saranno loro le responsabilità in caso di errori.
Per quanto riguarda il tema della sanificazione, qualunque ambiente – dunque postazioni di lavoro, spogliatoi, mezzi aziendali, aree comuni, distributori automatici – dovranno essere costantemente igienizzati; sarà ogni lavoratore, con i prodotti forniti dall’azienda, a doversi preoccupare di igienizzare la propria postazione prima o dopo il suo turno, e ogni singolo lavoratore dovrà farlo qualora la postazione sia utilizzata da più persone nell’arco della giornata. Naturalmente si parla di sanificazione anche per quanto concerne gli oggetti (da tastiera e mouse alle pulsantiere, passando per scrivania o tavolo); inoltre, per ogni singola area di lavoro si parla specificamente di sanificazione obbligatoria da parte dell’utilizzatore, per esempio la pulsantiera dei distributori automatici andrà pulita ogni volta e così i mezzi aziendali. C’è poi la questione delle pause: queste saranno differenziate e all’interno dei locali saranno apposti dei cartelli informativi per spiegare a ogni utente (lavoratori, soci e collaboratori) in che modo utilizzare gli spazi, come igienizzarli e l’obbligo di lavarsi le mani.