Ballottaggio elezioni Comunali 2025, dove si vota l'8 e 9 giugno, come fare per esprimere la preferenza tra i due candidati e cosa prevede l'apparentamento
Ballottaggio Elezioni Comunali 2025, l’8 e 9 giugno si terranno i turni successivi alla prima votazione nelle città dove non è stata raggiunta la maggioranza da uno dei candidati a sindaco durante il primo appuntamento. Pertanto la scelta ora sarà ristretta esclusivamente ai due principali sfidanti che hanno raggiunto la soglia valida per l’ammissione, supportati in caso anche da altri partiti in base alle regole sull’apparentamento. Per recarsi alle urne, i cittadini dovranno presentare la tessera elettorale e un documento riconosciuto valido nello stesso seggio assegnato in precedenza, negli orari stabiliti dal Ministero dell’interno che per la prima giornata vanno dalle 7 alle 23 e il lunedì dalle 7 alle 15.
I centri nei quali si svolgeranno le operazioni, oltre ai capoluoghi di Taranto e Matera sono: Ortona per l’Abruzzo, Lamezia Terme per la Calabria, Volla per la Campania, Fiano Romano nel Lazio, Cernusco sul Naviglio e Saronno in Lombardia, Sant’Elpidio a Mare nelle Marche e in Puglia Massafra, Orta Nova e Triggiano.
Scheda ballottaggio Elezioni Comunali 2025, come si vota e come funziona l’apparentamento
Chi si recherà alle urne domenica 8 giugno e lunedì 9 per votare al ballottaggio elezioni Comunali 2025, potrà scegliere, a differenza del primo turno, soltanto uno tra i due principali candidati a sindaco che hanno passato il primo turno per numero di preferenze valide. La soglia infatti è quella del superamento del 50% dei voti più uno, per questo ora la possibilità si restringe obbligatoriamente a due nomi, che per l’occasione saranno supportati anche da partiti e liste civiche che precedentemente avevano presentato un candidato differente come previsto dall’apparentamento.
Un sistema di alleanze che si formano subito dopo i risultati della prima votazione, fino ai ballottaggi per permettere di accorpare un maggiore numero di consensi e percentuali. Pertanto nella scheda consegnata potrebbero comparire anche simboli che prima non erano associati a quel particolare nominativo. Il meccanismo resta sempre lo stesso, cioè basterà apporre una croce o un segno nello spazio del candidato prescelto, ricordando però che nei ballottaggi non sono considerati validi i voti disgiunti, quindi non si potrà barrare un simbolo in lista ma solo il nome.