NUOVI MIGLIORAMENTI, “VECCHIE” CAUTELE: COME STA PAPA FRANCESCO E QUANTO ANCORA SERVE ATTENDERE PER LA DEGENZA
Sembreremo ripetitivi, ma la sequenza di «miglioramenti» nelle condizioni di salute è sempre un’ottima notizia: con il mondo intero da un mese ormai interessato a come sta Papa Francesco, e con il bollettino del Vaticano ormai stabilmente pubblicato ogni due giorni (domani il prossimo verso le ore 19 di mercoledì 12 marzo 2025), gli ultimi aggiornamenti sul quadro clinico generale del Santo Padre è ancora una volta tendenzialmente ben augurante. Resta la cautela ormai “cronica” per una condizione generale che non è affatto definita e che potrebbe per questo motivo avere ancora diverse settimane di degenza presso l’ospedale Gemelli.
In attesa del bollettino, la Sala Stampa del Vaticano fa sapere che i tempi di ripresa per Papa Francesco al momento sono comunque “imprecisi” e verranno stabiliti nei prossimi giorni dagli stessi medici del Policlinico: non è esclusa una nuova tac a breve, così come le terapie farmacologiche e di fisioterapia proseguono ogni giorno all’interno dell’appartamento allestito al decimo piano dell’ospedale. L’ossigenazione ad alti flussi è proseguita con cannule nasali per quasi tutta la giornata di oggi 11 marzo, non impedendo però lo svolgersi delle attività lavorative e il costante collegamento in video streaming con gli Esercizi Spirituali di Quaresima della Curia romana.
Il fatto che la fisioterapia respiratoria prosegua da giorni ormai, confermano i collaboratori di Papa Francesco, riguarda l’impegno affinché il recupero pieno delle sue condizioni di salute – in particolare della capacità polmonare – possa giungere il prima possibile. Preghiera al mattino, Eucaristia ricevuta e altre preghiere nel pomeriggio presso la cappellina dello stesso piano in cui è ricoverato, limitando al massimo le visite ma conducendo una vita ospedaliera ben più “dinamica” di quanto avvenuto invece nelle prime settimane di degenza.
DOMANI NUOVO BOLLETTINO DEL VATICANO. LA “SFIDA” DELLA SOFFERENZA E LA CASA SANTA MARTA CHE “RIMARRÀ” COME PRIMA
Sempre secondo quanto rivelato dalle fonti del Santa Sede alle agenzie nazionali, in attesa del nuovo bollettino del Vaticano in arrivo domani sera, non vi sarà bisogno di un “restyling” della Casa Santa Marta per accogliere un’ala di “ospedalizzazione” specifica. Quando i medici del Gemelli decideranno di dimettere Papa Francesco lo faranno per un ritorno, seppur graduale, alla vita normale e non per essere ospedalizzato in un’altra area: i tempi saranno comunque lunghi, anche perché l’ulteriore lieve miglioramento registrato oggi resta all’interno di un quadro «ancora complesso».
Come ha poi spiegato questo pomeriggio il cardinale Koch, attuale Prefetto del Dicastero per l’unità dei cristiani, nel Santo Rosario al termine degli Esercizi Spirituali in Aula Paolo VI, la malattia di Papa Francesco sta insegnando alla Chiesa e a tutti noi il tema della sofferenza e della fragilità: «Anche la sofferenza per grave malattia è una grande sfida», spiega il prelato durante il collegamento in diretta mondiale per la preghiera comune del popolo cristiano. Quando patisce da ormai un mese il Pontefice è una croce non da poco, e occorre pregare per la piena vicinanza del Signore e della Madonna, in piena intercessione per una totale guarigione.
Ricordiamo che con l’ultimo bollettino di ieri, il Vaticano ha annunciato al mondo lo scioglimento della prognosi per Papa Francesco: questo non significa ancora sapere i tempi chiari delle dimissioni, ma è un bel sospiro di sollievo per l’uscita dalla fase critica di pericolo per la vita. La terapia medica deve essere proseguita ancora, così come le visite vanno limitate al minimo per evitare l’insorgenza di nuove infezioni che in questo quadro di miglioramenti sarebbe decisamente controproducente.