TUTTO IN ATTESA DEL NUOVO BOLLETTINO DI QUESTA SERA: IL QUADRO STABILE DI PAPA FRANCESCO
Con l’estendere del bollettino medico diffuso dal Vaticano ora ogni due giorni, l’attesa e le domande su come sta Papa Francesco si fanno certamente più incidenti sebbene gli ultimi giorni abbiano in qualche modo rasserenato l’intero popolo cristiano da 27 giorni con lo sguardo fisso verso ciò che esce dall’ospedale Gemelli. Un ricovero di ormai un mese per la polmonite bilaterale, il respiro che ancora resta affannoso – tanto che le visite sono ridotte al limite e non appare in pubblico proprio dalla mattina del venerdì 14 febbraio scorso – le condizioni che sono stabili dopo 4 crisi respiratorie in poche settimane.
Eppure i lenti ma graduali miglioramenti di questi ultimi 8 giorni hanno permesso lunedì sera di raggiungere la svolta con la prognosi non più riservata e dunque sciolta, il che significa che Papa Francesco al momento è fuori pericolo, anche se non fuori del tutto dalle complicazioni: il timore di nuove infezioni, un’ossigenazione che necessita ancora di cannule nasali di giorno e ogni tanto della mascherina NIV di notte, e una condizione generale di un 88enne con vari acciacchi più o meno rilevanti, hanno fatto propendere per l’approccio molto cauto dei medici in merito a possibili prossime dimissioni.
Nel primo aggiornamento sulle condizioni di salute di Papa Francesco questa mattina, diffuso come sempre dalla Sala Stampa in Vaticano, parla di un’ennesima notte tranquilla con riposo senza intoppi e inizio delle attività lavorative, assieme alle terapie, avvenuto dopo le ore 8. Dal Gemelli si attende poi la sera di oggi mercoledì 12 marzo 2025 il nuovo bollettino medico ufficiale sullo stato di aggiornamento della degenza e dei vari miglioramenti registrati ancora ieri.
Il quadro complesso e stabile non fa ipotizzare un’uscita nel breve tempo dall’ospedale, anche se sono giunte rassicurazioni che non sono al momento previste modifiche nella struttura abitativa di Casa Santa Marta per un’eventuale “ospedalizzazione” domiciliare. Quando il Papa sarà pronto per uscire (così come per apparire) sarà disposta la dimissione, con tutte le cautele del caso ma in via di una ripresa poi totale.
LA PREGHIERA UNIVERSALE, I DUBBI SUL PROSSIMO FUTURO: OGGI NIENTE UDIENZA GENERALE (MA NON PER MOTIVI DI SALUTE)
Mentre Papa Francesco prosegue le sue terapie e procedere nella preghiera costante che mai ha abbandonato neanche nei momenti più duri di questo ricovero, occorre ricordare che oggi non uscirà alcun testo per l’Udienza Generale: il motivo però non è da ricercare nelle condizioni di salute del Santo Padre, semmai invece per la concomitanza degli Esercizi Spirituali della Curia Vaticana che fanno saltare l’appuntamento con la catechesi generale del mercoledì del Pontefice.
Con il Papa ancora in ricovero al Gemelli ormai da 27 giorni, non è ancora ipotizzabile una data di uscita, ovviamente qualora il quadro clinico dovesse ulteriormente migliorare nei prossimi giorni: se negli scorsi giorni i timori per un improvviso peggioramento o crollo imponente del suo stato di salute, i dubbi di queste ore riguardano una ben più serena valutazione delle condizioni per capire eventualmente quando fare ritorno presso la Santa Sede. Dovrà seguire un regime di assoluto riposo, magari inizialmente evitando troppe udienze o visite, ma ancora è incerto il prossimo futuro proprio per l’attesa di quanto disporranno i medici tra questa e la prossima settimana.
Nel frattempo si stringe ancora di più la preghiera globale del popolo cristiano per il Successore di San Pietro, passato nel travaglio della sofferenza e della fragilità in questo ultimo mese di ricovero: oltre ai Rosari quotidiani in Vaticano con i cardinali della Curia, prosegue la vicinanza dei cittadini comuni, in una ideale “catena universale di preghiera” come ha spiegato il Presidente della CEI Zuppi, nel corso del Consiglio Permanente della Chiesa italiana.
Tantissime iniziative, informa Vatican News, sono poi in corso anche in Argentina dove tra Messe, Rosari e adorazioni eucaristiche, le richieste di guarigione per il Papa si fanno ogni giorno più incessanti. Dal Medio Oriente all’Asia, dall’Africa alle Americhe fino ovviamente all’Europa: il popolo di Dio prega per il “suo vescovo”, come ha ricordato il cardinale vicario di Roma Baldassarre Reina nella Santa Messa del Gemelli presieduta martedì, «lo spirito di preghiera ci dona forza e speranza, Dio è sempre con noi».