La Commissione europea dovrebbe presentare cinque nuove proposte come parte della strategia per una sicurezza economica più completa. Lo rivela una bozza del pacchetto ottenuta e visionata da Euractiv. Lo scorso giugno la Commissione aveva annunciato di voler prendere in considerazione una serie di strumenti contro la crescente disponibilità di Cina e Russia a usare il commercio e il controllo delle catene di approvvigionamento critiche a proprio vantaggio geopolitico. Ora, dunque, l’Europa vuole fare sul serio, avendo compreso che la dipendenza da altri Paesi potrebbe minacciare la sua sicurezza economica. Il tema è diventato particolarmente urgente dopo la battaglia per ridurre la dipendenza dalla Russia sul fronte energetico dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. «Il pacchetto presenta un approccio globale per rafforzare gli strumenti dell’UE al fine di mitigare i rischi legati agli investimenti esteri nell’UE, agli investimenti in uscita, ai beni a duplice uso e al rafforzamento della sicurezza della ricerca», è riportato nella bozza.
Si parla di un rafforzamento considerato essenziale «per consentire all’UE e agli Stati membri di affrontare sistematicamente i rischi identificati nelle valutazioni dei rischi in corso relative a catene di approvvigionamento, tecnologie, infrastrutture e coercizione economica». Nel documento si precisa che, in virtù del fatto che «i rischi per la nostra sicurezza economica cambiano nel tempo, in relazione al più ampio contesto geopolitico e geoeconomico», sono state individuate «quattro categorie di rischio da affrontare in via prioritaria». Come evidenziato da Euractiv, la Commissione Ue indica i rischi nelle catene di approvvigionamento, la sicurezza fisica e informatica delle infrastrutture critiche, la sicurezza tecnologica e i rischi di fuga e i rischi di armamento delle dipendenze economiche o di coercizione economica.
LA STRATEGIA PER RAFFORZARE LA SICUREZZA ECONOMICA DELL’UE
Secondo la bozza del documento visionato da Euractiv, le componenti chiave del pacchetto di sicurezza economica dell’UE includeranno una revisione del regolamento di screening degli investimenti diretti esteri (IDE), che è in vigore da poco più di due anni, e un’iniziativa che regolamenta gli investimenti in uscita. Anche se rafforza la cooperazione tra tutti gli Stati membri, la sua formulazione prevede che l’effettiva applicazione del regolamento sia condizionata e dipenda dai governi nazionali. Nella bozza in questione, la Commissione Ue propone una revisione che imporrebbe a tutti gli Stati membri di introdurne uno. Un’altra parte rilevante della strategia è un’iniziativa non vincolante di screening degli investimenti in uscita, che richiederebbe agli Stati membri dell’UE di controllare gli investimenti all’estero delle aziende private europee per prevenire il trasferimento di tecnologie sensibili.
Una quarta parte del pacchetto riguarda il controllo delle esportazioni di tecnologie a doppio uso che hanno un impatto sulla sicurezza del blocco. La Commissione Ue proporrà diverse opzioni per promuovere la ricerca e lo sviluppo (R&S) in relazione alle tecnologie a duplice uso, cioè quelle che possono essere usate sia per scopi civili che militari, come i droni e i satelliti. L’esecutivo dell’UE vuole anche che gli Stati membri raccomandino misure per rafforzare la sicurezza della ricerca a livello europeo e nazionale.
UE E LE NUOVE SFIDE GEOPOLITICHE
Le cinque nuove proposte sono le ultime aggiunte al crescente “arsenale” di difesa commerciale dell’UE, che comprende il filtraggio degli investimenti diretti esteri nell’UE e uno strumento anti-coercizione recentemente concordato che prevede contromisure commerciali contro la coercizione economica. Anche se la Cina è menzionata solo una volta nel pacchetto, la serie di nuovi strumenti deve essere considerata sullo sfondo delle relazioni tra Ue, Cina e Usa. L’Ue si trova, infatti, in una posizione geopolitica sempre più scomoda a causa delle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina.
Gli Stati membri sono attualmente combattuti su come agire: alcuni sono riluttanti a scatenare una guerra commerciale con la Cina, visto che è un importante partner economico di molti grandi Stati membri dell’Ue. Ma la strategia di sicurezza economica, spiega Euractiv, mira anche a difendere i settori strategici dell’Europa dall’acquisto frammentario da parte di altri Paesi.