Commissione Ue sgrida la Spagna di Sánchez: "Faccia di più contro corruzione. Indagini lente ostacolano giustizia". I socialisti sempre più sotto pressione
Il governo spagnolo è sempre più nel caos, tra scandali e pressioni da Bruxelles. Mentre giunge notizia del blocco della quinta rata del PNRR alla Spagna per impegni non rispettati, un altro attacco arriva dalla relazione annuale della Commissione europea sullo stato di diritto nei Paesi Ue. L’esecutivo europeo chiede ai socialisti di Sánchez di fare di più contro la corruzione, in particolare di accelerare le indagini e i procedimenti giudiziari nei casi ad alto livello.
Infatti, nel testo si criticano i tempi lunghi delle indagini, che ostacolano la giustizia, e si segnalano settori delicati e ‘vulnerabili’, come gli appalti pubblici, il finanziamento dei partiti, le infrastrutture e i servizi pubblici.
Inoltre, l’Ue continua a sollecitare un cambiamento nel sistema di nomina dei membri del Consiglio Generale della Magistratura (CGPJ), la cui riforma è ancora bloccata a causa del mancato accordo tra i membri. Per Bruxelles va sbloccata per rafforzare l’indipendenza della magistratura.
LE RIFORME BLOCCATE E I SETTORI A RISCHIO
Infatti, il governo aveva avviato una riforma per rendere il mandato del procuratore indipendente dalla durata del governo, come raccomandato più volte da Bruxelles, ma è ancora ferma alla forma del disegno di legge; quindi, la Commissione sollecita una svolta. Invece, Bruxelles non si esprime per il momento sulla legge sull’amnistia: la Corte Costituzionale spagnola l’ha approvata e Bruxelles ne ha preso atto, senza però esprimersi nel merito, in attesa del parere della Corte di giustizia dell’Ue.
Dall’analisi europea emerge anche una fotografia del problema della corruzione in Spagna. Facendo riferimento all’Eurobarometro 2025, nella maggior parte dei casi di denuncia relativi agli appalti pubblici, il problema più comune è la presunta irregolarità nell’aggiudicazione. Ma anche il finanziamento dei partiti politici resta un nodo critico, anche perché non ci sono state riforme di recente, “e non sono stati presi provvedimenti per riformare la legislazione elettorale in linea con le raccomandazioni della Corte dei conti“.
IL CASO ABALOS
Pur non raccomandando esplicitamente di velocizzare le indagini, probabilmente per non interferire nei singoli casi giudiziari, viene citata l’incriminazione di un ex ministro (verosimilmente José Luis Ábalos). Nel documento si fa, infatti, riferimento a “un ex ministro e deputato” che “è stato perseguito come persona d’interesse per una possibile corruzione“.
Peraltro, nelle ultime ore è emerso che la Procura anticorruzione spagnola ritiene gravi e fondate le accuse contro l’ex ministro dei Trasporti José Luis Ábalos e il suo ex collaboratore Koldo García, indagati per organizzazione criminale, corruzione, traffico di influenze e appropriazione indebita nell’ambito della cosiddetta “trama Koldo”.
Il Ministero della Giustizia spagnolo, dal canto suo, ha rivendicato il fatto che l’Ue riconosce i progressi fatti con la riforma della Procura e il tentativo di riformare la procedura penale, ma, d’altra parte, ammette che molte riforme restano ancora incompiute o solo avviate.