Le commissioni applicabili ai buoni pasto dal 1° settembre 2025 dovranno sottostare ad un limite massimo.

A partire dal 1° settembre di quest’anno, 2025, le commissioni per i buoni pasto diventano più vantaggiose per gli esercenti che hanno deciso di aderire ai ticket, in quanto il Fisco ha imposto un limite oltre il quale non si può andare: il 5%.

Il precedente Decreto Concorrenza aveva sancito la stessa regola già dal 1° gennaio di quest’anno, prevedendo la stessa limitazione per i ticket emessi a favore dei dipendenti assunti dalle Pubbliche Amministrazioni.



Nuove commissioni buoni pasto 2025: come funzionano?

L’applicazione delle commissioni per i buoni pasto nel 2025 sono applicate agli inizi dell’anno per i dipendenti delle P.A, mentre adesso saranno estesi a qualunque esercente che faceva parte del regime transitorio (adesso dismesso).

Per le aziende che adottavano i ticket elettronici in cambio della “mensa”, e per ogni lavoratore dipendente, non sussisterà alcuna variazione (le aliquote fiscali resteranno identiche a quelle applicate fino ad oggi).



L’impatto – decisamente positivo – sarà per gli esercenti che riconoscono una commissione alle società che distribuiscono i buoni pasto, la cui percentuale massima passa al 5%, mentre fino ad oggi in alcuni casi si potrebbe arrivare perfino al 20%.

Per i contratti esistenti e dunque non scaduti, l’aliquota “libera” e già concordata, può valere fino e non oltre il 31 agosto di quest’anno.

Lo sconto massimo, lo ricordiamo, va attuato sul valore nominale del ticket.

Chi beneficia delle nuove regole?

Il nuovo tetto percentuale relativamente alle commissioni da riconoscere ai buoni pasto nel 2025 non potrà superare il 5%. La regola potrà essere prevista soltanto (a patto di soddisfare le opportune condizioni) dal 1° settembre in poi.



Il vantaggio è esteso sia alla grande distribuzione ma anche ai piccoli commercianti che potranno aderire al circuito dei ticket senza grossi sacrifici. Oggigiorno tra le batoste dei rincari sui pagamenti elettronici e l’inflazione, le difficoltà sono evidenti.

Tuttavia, la riduzione della commissione massima richiedibile agli esercenti amplierà la platea di aderenti al circuito e allo stesso tempo incentiverà i dipendenti pubblici e privati ad usufruire dei buoni pasto.