Elezioni Comunali 2025 a Genova: Salis trascina la sinistra, centrodestra in crisi tra scandali e distacco dai cittadini. L'analisi
A Genova l’effetto Silvia Salis si è fatto sentire. Certamente il carattere pacato ma deciso, l’imperturbabilità, con una buona dose di sicurezza, unite a uno sguardo serio, non corrucciato e sorridente quel che basta, hanno tenuto il video.
Una buona capacità di rispondere con argomentazioni, mai con slogan, la disponibilità a prendere sul serio l’interlocutore, assieme a una discreta abilità nella divulgazione, hanno aggiunto quel qualcosa in più all’elemento novità, all’outsider arrivata all’ultimo momento, stabilizzando una differenza di voti già accumulata alle elezioni regionali del 2024.
Molti a sinistra sostengono che sia finito un ciclo, quello del centrodestra vincente, e che ora tocchi al campo larghissimo della sinistra con lo slogan “Uniti si vince”.
Se il modello Genova sarà riproponibile altrove lo vedremo, ma un dato è certo: negli enti locali, comuni e regioni, la partita guarda ai territori, non alle grandi questioni nazionali e internazionali, per cui il fattore “tutti insieme appassionatamente” sembra avere ruolo meno decisivo.
E nel centrodestra cosa dicono? Poco. Molto poco. A Genova, Bucci, il presidente della regione, nella conferenza stampa con i risultati oramai stabilizzati, ha saputo solo dire: “Abbiamo perso”. Che la sconfitta fosse attesa era già nei sondaggi, illuminanti per il centrodestra, mai entrato in partita.
Tra le righe, però, qualcosa si vede. L’inchiesta sul porto, il patteggiamento di Toti nel capoluogo ligure hanno pesato come macigni. Basta guardare la sequenza dei dati elettorali tra il 2015 e oggi. La vittoria di Bucci su Orlando, grazie ai voti di Imperia, era già un segnale d’allarme, ma nelle file di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno pensato che la cura Bucci potesse far recuperare lo svantaggio.
Genova è però una città popolosa e popolare, quella che una volta era dei camalli e del cardinal Siri, roccaforte del PCI. Si può riuscire una volta, due, ma l’incantesimo non dura.
In fondo, alla gente dei municipi periferici, quelli a ponente, compresa la Valpolcevera, il mago che risolve i problemi, che grazie alla capacità imprenditoriale trova soluzioni a tutte le difficoltà, non scalda i cuori. Genova è una città anziana e la diga, il terzo valico e le grandi opere sono cose che verranno ma che non cambiano la vita.
Pietro Piciocchi, vicesindaco reggente, avvocato e accademico, insieme a Ilaria Cavo, deputata di Noi moderati, politica di lungo corso, specializzata nelle preferenze, non hanno mai avuto alcuna possibilità di andare a Palazzo Tursi.
In fondo, ed è un’amara verità, al centrodestra manca il popolo, e questi politici che comandano sotto la Lanterna, a partire da Toti, sono scostanti, autoreferenziali, tengono lontano le persone, ed in tanti dicono che sia un’impresa ottenere udienza. Si pongono con supponenza, hanno sempre la soluzione in tasca, e quando si parla loro di cultura, educazione, socialità, associazionismo, temi cari al mondo cattolico, annaspano e non sanno dire nulla di nuovo, anzi spesso li sottovalutano.
Ma anche la sanità è in difficoltà e, purtroppo, a dieci anni dalla prima affermazione del centrodestra (Toti vinse le regionali nel 2015), farsi curare in Liguria è ancora un’impresa.
Il buon governo, tanto annunciato, si vede poco e, per di più, come ha messo in evidenza l’inchiesta del 2024, c’è una buona propensione a dialogare con le lobby.
Ce n’è abbastanza per una seria riflessione, ma non è detto che l’occasione venga colta.
Dati elettorali a confronto
Elezione | Anno | Affluenza | Candidati | Centro-sinistra (%) | Centro-destra (%) |
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Comunali | 2017 | 48,3% | Crivello / Bucci | 44,76 (33,4 – 1° turno) | 52,24 (38,8 – 1° turno) |
Regionali | 2020 | 53,77% | Sansa / Toti | 43,36 | 51,7 |
Comunali | 2022 | 44,17% | Dello Strologo / Bucci | 38,03 | 55,49 |
Regionali | 2024 | 50,11% | Orlando / Bucci | 47,36 | 48,77 |
Comunali | 2025 | 51,91% | Salis / Piciocchi | 51,48 | 44,20 |
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