Dopo tante promesse mai mantenute, una certa diffidenza nell’accettarne un’altra, l’ennesima, è più che giustificata. Ma, come si dice, chi vivrà vedrà. Nel frattempo, i balneari italiani, ai loro Stati generali organizzati da Sib-Confcommercio l’altro giorno a Roma, hanno accolto il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini in una sua intemerata rivolta all’Unione europea sulla famosa questione degli indennizzi per gli operatori perdenti gara.
L’intervento del ministro leghista ha ribadito l’approvazione entro fine mese del decreto attuativo della legge Salva-infrazioni: “Il nostro obiettivo – ha detto – è dare certezza e stabilità. Nella bozza del decreto indennizzi, tra i capisaldi c’è il riconoscimento del valore degli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati. Purtroppo c’è qualcuno a Bruxelles che ritiene che il subentrante dovrebbe lasciare una mancia a chi lascia. Una roba del genere non la firmo. Inseriremo il criterio dell’equa remunerazione. Se hai lavorato bene, ciò ha un valore e questo deve essere indennizzato”. Applausi scontati.
Il decreto “Salva-infrazioni”, approvato lo scorso novembre, ha imposto le gare pubbliche delle concessioni entro il 30 giugno 2027, come riassume MondoBalneare. Secondo la norma, gli indennizzi ai concessionari uscenti saranno appunto a carico dei subentranti e dovranno tenere conto del valore degli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al termine della concessione. Inoltre, la legge parla di equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni.
Il decreto attuativo da approvare entro fine mese dovrà dunque stabilire i meccanismi di calcolo per gli indennizzi, che dovranno essere effettuati da commercialisti abilitati. Sull’equa remunerazione stanno lavorando al ministero, cercando la via più favorevole per i balneari. Una bozza del decreto attuativo prevede la rivalutazione dei beni, allo scopo di garantire degli indennizzi più elevati ai concessionari uscenti: l’equa remunerazione sarebbe calcolata in base al valore nominale iniziale degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni, sia per i beni materiali che per quelli immateriali, ossia cifre più elevate rispetto ai soli investimenti non ammortizzati.
Bruxelles ha già esaminato la bozza del decreto attuativo e l’ha respinta al mittente, invitando il Governo italiano ad attenersi ai soli investimenti non ammortizzati. “Il decreto indennizzi per i balneari – ha detto Salvini – ci sarà entro il 31 marzo, dopo uno scambio epistolare ricco con la Commissione europea. Alcuni giorni fa è arrivata una lettera dall’Ue che mi dice come dovrei scrivere il decreto. Ai miei uffici ho fatto rispondere ‘grazie, il decreto ce lo scriviamo noi perché siamo un Paese sovrano’. Abbiamo tre settimane di tempo per presentare un testo su cui lavorare insieme.
L’impegno è dare certezze con indennizzi veri, per il giusto compenso di quello che è stato fatto. Anche la rideterminazione dei canoni dovrà far parte del pacchetto futuro. Ritengo comunque la direttiva Bolkestein superata. Tra il diritto comunitario e l’interesse nazionale, prevalgono quelli che mi pagano lo stipendio, dunque l’interesse nazionale. Una volta scritto il testo dovremmo essere compatti, perché magari qualcuno eccepirà. Il mio obiettivo è chiudere la procedura di infrazione”.
“Esprimiamo soddisfazione per le parole di Salvini – ha replicato il presidente del Sib-Confcommercio Antonio Capacchione -. Il turismo balneare con 175 milioni di presenze turistiche, pari al 39,2% di quelle complessive, è uno degli asset strategici della nostra economia. Un settore che in questo momento storico, con la crisi internazionale e la guerra commerciale in corso, può fornire un importante contributo per la tenuta economica del Paese. Distruggerlo o terremotarlo con un’errata applicazione del diritto europeo non solo non è giusto, ma sarebbe un grave errore storico”.
“Ben otto Governi in quattro legislature hanno prorogato le concessioni demaniali vigenti in vista di una riforma, sempre annunciata e mai effettuata. Riteniamo che sia necessario che la questione balneare sia esaminata nella sua pienezza e con il coinvolgimento di tutti gli enti pubblici interessati e la partecipazione anche dei portatori di interesse diversi da quelli da noi rappresentati, come ambientalisti e associazioni di consumatori. Proprio per questo motivo abbiamo organizzato a Roma gli Stati generali del turismo balneare”.
Anche per Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba-Confesercenti, “l’arrivo entro fine mese del decreto attuativo sugli indennizzi, annunciato dal ministro Salvini, è di grandissima importanza per le imprese balneari. Ora è essenziale lavorare affinché gli indennizzi siano equi e proporzionati. Il Ministro ha annunciato che, da martedì prossimo, le associazioni di categoria saranno convocate per lavorare alla bozza di decreto, già condivisa dai ministeri competenti”.
Agli Stati generali è arrivato anche l’appello dell’Anci per coinvolgere maggiormente le amministrazioni locali. “Chiedo che il ministro coinvolga i Comuni italiani per la redazione del decreto indennizzi – ha detto il Vicepresidente vicario di Anci e Sindaco di Ancona, Daniele Silvetti -. Le attività di cui i Comuni si devono occupare sono molteplici e spesso si sono trovati in una morsa: da un lato hanno dovuto fronteggiare i ricorsi di imprenditori rispetto alle gare già bandite e dall’altro i pronunciamenti della magistratura amministrativa che aveva impugnato le proroghe concesse.
Questa situazione è frutto di un quadro normativo estremamente complesso, lacunoso e contraddittorio, non solo nei confronti degli operatori balneari, ma anche degli enti locali. È necessario, dunque, un quadro normativo nazionale più uniforme a partire dalla definizione di imprenditore balneare”.
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