Chi sono i 133 cardinali elettori al Conclave 2025: da dove vengono, quali nomi e gli ordini religiosi. Tutto sui papabili con la "sorpresa" dello Spirito
L’ELENCO DI TUTTI I 133 CARDINALI ELETTORI PRESENTI AL CONCLAVE “MENO ITALIANO” DELLA STORIA
Il Collegio dei Cardinali presente al Conclave 2025 sarà il meno “italiano” della storia della Chiesa: con l’apertura delle prime votazioni in Cappella Sistina nel pomeriggio di oggi 7 maggio 2025, nel vedere chi sono i 133 cardinali elettori chiamati ad eleggere il nuovo Papa si scorgono molti nomi “esteri”, come esplicitamente voluto da Papa Francesco che ha cercato di allargare gli orizzonti della Chiesa andando realmente alle “periferie del mondo”.
107 dei cardinali presenti oggi sono stati nominati da Papa Francesco, 5 da San Giovanni Paolo II, 21 invece quelli di Benedetto XVI, anche se i vari numeri non dicono tutto visto che non per forza i porporati creati dai Pontefici sono perfettamente “affidabili” alla medesima idea di Chiesa e di dottrina.
Quello che è certo è invece la provenienza più ampia e meno legata alla tradizione della Curia italiana in Vaticano: 19 i cardinali del Bel Paese, 59 in tutto dall’Europa cristiana, mentre gli altri si suddividono in 37 elettori dalle Americhe, con 16 da Usa e Canada, 4 nell’America Centrale e 17 nel Sud America rimasto “orfano” di Papa Francesco; da ultimo, 20 sono in tutti i cardinali dall’Asia, 16 dall’Africa e 3 dall’Oceania.
Rappresentati per la prima volta ben 15 nuovi “Stati” nella geografia del Collegio Cardinalizio guidato al Conclave 2025 dal Card. Parolin, in quanto il Decano Giovanni Battista Re non può entrare in Sistina per raggiunti limiti di età: da Haiti (Card. Langlois) a Tonga (Card. Paini Mafi), passando per il Sud Sudan (Mulla) e il cattolico Timor Est (Card. Virgilio do Carmo da Silva, uno degli ultimi viaggi apostolici di Bergoglio. È possibile conoscere chi sono i 133 cardinali elettori in questo link ufficiale della Santa Sede, con tutti i nomi, i cenni biografici e le Diocesi di provenienza.
IL NUMERO RECORD DI 252 CARDINALI NEL COLLEGIO: ECCO QUALI ENTRANO IN CONCLAVE
In tutto sono 133, numero abnorme rispetto ai 120 previsti massimo dal Diritto Canonico con le norme approntate da Papa Francesco, lo stesso che però ha nominato svariati cardinali negli ultimi due Concistori pensando probabilmente di avere più tempo ancora alla guida della Chiesa (nel 2026 diversi elettori 79enni avrebbero superato i limiti di età).
33 di questi sono cardinali che appartengono a ben 17 ordini religiosi differenti con i Salesiani e i Gesuiti più rappresentanti (5 a 4 il rapporto, ndr), seguono poi anche Francescani, Domenicani, Cappuccini e Vincenziani. Il più giovane dei cardinali chiamati ad eleggere Papa Francesco è l’ucraino Mykola Byčok (45enne), il più anziano invece lo spagnolo Carlos Osoro Sierra assieme al guineano fedele collaboratore di Papa Ratzinger, Card. Robert Sarah.
Va ricordato che il numero complessivo di 252 cardinali della Chiesa Cattolica, solo in 133 entrano in Conclave: i non elettori sono 120, 117 per motivi anagrafici (sopra gli 80 anni), due per motivi di salute e l’ultimo, il cardinale Angelo Becciu, che ha deciso di ritirarsi dopo le polemiche per la condanna di primo grado nel processo sulla compravendita di un palazzo a Londra.
DA ELETTORI AI “PAPABILI”: CHI PUÒ DIVENTARE PAPA E PERCHÈ LE SORPRESE SONO “PROBABILI”
133 sono elettori, ma non tutti vengono considerati “papabili” dai mass media in questi convulsi giorni di attesa per il Conclave 2025: e qui sta subito l’errore di fondo, comprensibile per chi giudica l’elezione di un nuovo Papa come un mero atto politico-elettorale. La realtà è più ampia, anche perché per tradizione nulla può uscire di “rumors” o votazioni fallite dal Conclave: le sorprese possono essere tranquillamente all’ordine del giorno, anzi normalmente durante l’elezione di un nuovo Papa sono la “norma”.
Il detto sui “papabili” cardinali che chi entra Papa di norma esce Cardinale dal Conclave è tutt’altro che una leggenda: spesso nella storia della Chiesa i vari “favoriti” non si sono confermati negli scrutini dentro la Cappella Sistina. Certo, l’alto numero di cardinali e le tante riunioni preliminari con le Congregazioni dei Cardinali durante i Novendiali per Papa Francesco dovrebbero aver fatto preparare a ciascun elettore una propri lista di nomi e di temi da dibattere nel corso del Conclave.
E così resta molto difficile stilare una “classifica” dei papabili cardinali per il Soglio Pontificio: si può ragionare sulla geografia – e allora ipotizzando l’Asia e l’Africa come possibili terre di “conquista” per il nuovo Papa, i più in vista restano il filippino Card. Tagle e il sudcoreano You Heung-sik, così come il guineano Sarah o il congolese Besungu.
Oppure ragionare sul contesto storico geopolitico, con Pontefice qualcuno che sappia mediare e rappresentare uno spirito di pace globale: qui il nome del Cardinale Pietro Parolin verrebbe subito in “pole”, da Segretario di Stato del Pontificato di Francesco, o anche l’ex Custode di Terra Santa oggi Patriarca di Gerusalemme, l’italiano Pieribattista Pizzaballa. Ci sono poi i cardinali “influencer” che possono spostare voti, come Prevost o il francese Aveline, o l conservatore ungherese Erdo. Ma la regola resta sempre una e una sola: la sorpresa per l’ispirazione dello Spirito Santo nelle menti e nei cuori dei 133 cardinali elettori chiamati al difficile compito di nominare il nuovo Vicario di Cristo sulla Terra.