La diffusione delle fake news e l’uso distorto di alcuni concetti storici potrebbero essere usati come strumenti per provare a destabilizzare la leadership della Chiesa cattolica, delegittimare Papa Francesco e influenzare il nuovo processo di elezione papale.
Ad affrontare il tema in vista del nuovo Conclave dopo la morte di Bergoglio è il vaticanista Gian Guido Vecchi, il quale sulle colonne del Corriere della Sera parla di una presunta campagna di disinformazione che sarebbe stata orchestrata da ambienti dell’estrema destra cattolica statunitense per influenzare appunto il prossimo Conclave.
IL PRESUNTO PIANO PER “INTERFERIRE” SUL CONCLAVE
La vicenda è stata trattata per la prima volta dal giornalista Nicolas Senèze in un libro uscito nel 2019 (“Come l’America vuole cambiare Papa“), nel quale parlava di uno scisma americano, ricostruendo le manovre che sarebbero state condotte per orientare il nuovo Conclave e che fu commentato proprio da Bergoglio.
Si fa riferimento a un’operazione, chiamata “Red hat report”, con un budget da un milione per preparare in due anni un dossier per tutti i cardinali elettori, includendo accuse e voci di scandali come abusi e corruzione, per arrivare anche a modificare i profili Wikipedia dei cardinali. Questo oscuro gruppo si sarebbe rammaricato di non essersi mosso in tempo, perché altrimenti sarebbero riusciti a non far eleggere Papa Francesco.
Ma non mancarono comunque le interferenze nel Conclave del 2013, quando ad esempio venne fatta circolare la voce che aveva un solo polmone, tanto che alcuni cardinali glielo chiesero al Conclave. In realtà, quando aveva 21 anni gli era stato asportato il lobo superiore del polmone destro per tre cisti. Ma fu comunque diffuso un dossier contro Bergoglio redatto da Carlo Maria Viganò, che nel frattempo è stato scomunicato.
Il timore è che i settori più conservatori della Chiesa americana tornino all’attacco e siano più organizzati stavolta. Dal canto suo, il Vaticano ha potenziato i suoi siti con notizie, biografie e documenti, ma non si può sottovalutare il rischio di attacchi hacker anonimi. Anche se durante il Conclave i cardinali elettori sono isolati, tanto da non poter utilizzare né pc né cellulari, ciò non vale nei giorni precedenti, come quelli immediatamente successivi alla morte del Papa. Anche per questo lo storico Alberto Melloni nel suo libro “Il conclave e l’elezione del papa” suggerisce di anticipare la clausola dei cardinali.
IL GIALLO DELLA RIFORMA
A proposito di sospetti e fake news, negli ultimi mesi erano circolate voci di una sorta di riforma delle regole del Conclave, cioè delle modifiche radicali, come il coinvolgimento dei laici nel processo di elezione papale. Tali informazioni sono state diffuse da siti conservatori americani, ma il cardinale Gianfranco Ghirlanda, indicato (a torto) come autore di “tale documento fantasma”, ha smentito categoricamente il suo coinvolgimento, parlando apertamente di “menzogne”.
La Santa Sede dal canto suo ha smentito le voci riguardanti presunti incontri tra Bergoglio e il cardinale Ghirlanda per discutere di eventuali modifiche sul Conclave, eppure le teorie cospirative continuano a circolare e sarebbero alimentate da ambienti ostili al pontificato di Francesco, con l’obiettivo appunto di creare divisioni nella Chiesa e destabilizzarla. In conclusione, le teorie complottiste, che minano a spaccare la Chiesa e minare la fiducia nella figura papale in generale, e nello specifico in Papa Francesco, proverebbero a sfruttare le fake news e a far leva sui timori dei conservatori in merito al futuro della Chiesa per interferire sul Conclave.