CONSUMI/ Digital e green: ecco come il Covid sta cambiando la spesa degli italiani

- Manuela Falchero

Complice la spinta della pandemia, l'e-commerce alimentare è arrivato a sfiorare i 3 miliardi di euro. E cresce anche l'attenzione verso la sostenibilità dei prodotti

computer grafico pixabay1280 640x300 Foto di StockSnap da Pixabay

La spesa degli italiani? Complice la pandemia, diventa più aperta alle sollecitazioni che provengono da internet, più attenta alle informazioni relative al prodotto e più sensibile alla sostenibilità. L’indicazione è emersa durante il seminario online “Digital e green: fare bene la spesa è una questione di etichette”, organizzato da GS1 Italy in occasione della Milano Digital Week. 

L’utilizzo del web per perfezionare gli acquisti, anche quelli di prodotti di uso quotidiano – è la tesi sostenuta dai partecipanti all’incontro – ha trovato nella pandemia un forte acceleratore. “Il Covid ha spinto una vasta platea di aziende tradizionali nelle maglie della Rete – spiega Alessandro Perego, professore ordinario di logistica e supply chain management al Politecnico di Milano – E così l’e-commerce di prodotti alimentari è arrivato a sfiorare i 3 miliardi di euro. Ma non solo. Trattandosi di un mercato ancora piuttosto immaturo sotto il profilo digitale, le prospettive di sviluppo per il food sono infatti ancora più interessanti”. A patto però che si sappia lavorare nella direzione dell’integrazione. “Se si vuole fare crescere il commercio elettronico – dice Perego – occorre fare evolvere l’esperienza online e, al contempo, coniugarla con quella offline”. Ovvero, bisogna fare in modo che l’esperienza digitale sia completata da quella sul punto di vendita e viceversa.

Nei propri acquisti poi gli italiani si dimostrano sempre più attenti alla qualità di ciò che acquistano. “Per dirla con uno slogan – afferma Marco Cuppini, direttore Centro Studi e Comunicazione di GS1 Italy – il consumatore oggi sembra dire: ‘non diteci cosa dobbiamo mangiare, ma diteci cosa mangiamo’. E da qui, l’importanza delle etichette, diventate un vero e proprio media, capace non solo di informare sulle norme di legge che regolano i prodotti, ma anche di istituire un canale comunicativo diretto tra azienda e cliente”. E in questa prospettiva, si inseriscono le innovazioni tecnologiche che, prendendo le mosse dal codice a barre, puntano sull’utilizzo di Qr code o di Digital link, come nel caso di Gs1. Un’evoluzione che promette di aprire nuove prospettive di dialogo: l’utilizzo di queste innovative soluzioni consente infatti di collegare in tempo reale l’utente a un indirizzo web dove ogni utente può facilmente accedere a una infinita quantità di notizie relative alle referenze selezionate. 

Il consumatore, infine, si rivela sempre più attento alla sostenibilità dei prodotti che compra. E l’industria non manca di dare risposta a questa esigenza. “L’intera filiera alimentare – rileva Perego – sta lavorando per misurare e dare evidenza alle impronte ecologiche delle referenze che i consumatori trovano poi a scaffale. E questo percorso dovrebbe in prospettiva avere concreti riflessi anche sui prezzi, che potrebbero quindi variare a seconda dei parametri via via rilevati nelle diverse fasi della vita del prodotto”. 

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