Il contratto di apprendistato è sempre meno diffuso, la crescita però negli anni si è focalizzata soltanto al Nord Italia.

La scelta di adottare il contratto di apprendistato, almeno in Italia, è sempre più bassa. Fino a 2 anni fa gli apprendisti erano 569.000, mentre nell’anno ’85 i numeri erano 547.000. Una differenza di appena 22.000 che considerando i 37 anni di differenza sono decisamente pochi.

Ad essersi occupati del report sono stati IFOA e ADAPT. Il report metteva in evidenza le prospettive, le criticità e l’andamento dei contratti lavorativi nel nostro Bel Paese. Eppure tra l’anno 2017 e il 2023 è stata registrata una lieve crescita, data soprattutto dalla consapevolezza di quanto è importante il contratto di apprendistato.



Contratto di apprendistato per genere e obiettivo

Il report di ADAPT e IFOA evidenzia delle differenze importanti sull’utilizzo di un contratto di apprendistato, secondo la quale il 56,6% sarebbe più diffuso al Nord Italia piuttosto che al Sud. Quanto all’età media di apprendisti si parlerebbe di lavoratori aventi poco più di 25 anni.



Quanto la maggior diffusione deriva dal contratto professionalizzante, nonché un accordo tra aziende e lavoratori mirato prevalentemente ad ammortizzare i costi dei dipendenti (nonostante tale tipologia preveda un percorso al fine di conseguire una qualifica o un mestiere professionale).

Il target medio per questa tipologia contrattuale è tra i 18 e i 29 anni di età massimo, quanto alla durata è fissata in 3 anni (estesi a 5 al fine di ottenere una qualifica artigianale).

Anche qui però c’è un divario territoriale significativo, infatti la maggior diffusione del contratto di apprendistato con successiva conversione a tempo indeterminato è prevalente alle Regioni del Nord.



Settori e aspetti formativi

Nonostante il contratto di apprendistato abbia una crescita a rilento, i settori più rilevanti sono alberghieri, suddivisi per ristorazioni e alloggi, e manifatturiere. Negli ultimi anni, specialmente tra il ’21 e il ’22, si è registrato un elevato numero di apprendisti impiegati nelle costruzioni edilizie.

Gli unici settori in cui si rileva una crescita – seppur inferiore alle aspettative – è inerente all’alta ricerca e formazione, optando perlopiù in settori più tecnici quali, i master, IFTS, IeFP e negli ITS.