È stata presentata nella giornata di oggi, davanti alla Camera dei Deputati, la proposta – fortemente voluta dalla Lega e dal suo segretario Matteo Salvini – per il cosiddetto “contratto giovani”, con il quale si cerca di agevolare l’assunzione in azienda a tempo indeterminato dei giovani sotto i 30 anni, migliorando l’occupazione giovanile che resta uno dei punti attualmente più tragici del mercato del lavoro italiano: tanti e importanti i punti contenuti nel contratto giovani – e tra poco ci arriveremo –, mentre per ora non è ancora chiaro quando sarà calendarizzata la discussione per l’approvazione ufficiale del testo di legge.
Il punto più importante del contratto giovani – come dicevamo già prima – è quello di stimolare l’occupazione giovanile attraverso il cardine della Flat Tax: tutti i giovani sotto i 30 anni che vengono assunti a tempo indeterminato (o che passano da un determinato a un indeterminato) pagheranno, per un totale di cinque anni, una tassazione agevolata del 5%, purché abbiano un reddito inferiore ai 40 mila euro annuali; mentre, al contempo, le imprese che offriranno il contratto godranno di un esonero sui contributi previdenziali pari al 50%, con l’unico limite dei 3 mila euro massimi esonerabili all’anno, unitamente a un’aggiuntiva deduzione del 140% sui costi del lavoro che scattano quando si aumenta il proprio organico lavorativo a tempo indeterminato.
Il contratto giovani proposto dalla Lega: le misure per la mobilità interna e contro la fuga dei cervelli all’estero
Non è tutto, perché tra gli articoli del contratto giovani proposto dalla Lega è stata inserita anche un’agevolazione per favorire la mobilità interna, concedendo al lavoratore che decide di spostarsi di almeno 100 chilometri dalla residenza per accettare un contratto lavorativo un bonus da 5 mila euro che potranno essere utilizzati per sostenere i costi per il contratto d’affitto: bonus – questo – che verrà distribuito in forma di welfare aziendale e che non sembra avere particolari limiti legati all’età.
Infine, l’ultima parte del contratto giovani riguarda il fenomeno della fuga all’estero, che ogni anno riguarda migliaia e migliaia di cervelli: gli under 36 che scelgono di tornare in Italia accettando un contratto di lavoro a tempo indeterminato godranno della medesima flat tax al 5%, che in questo caso dura due anni, ma è estesa fino ai redditi da 100 mila euro; mentre, se si ha anche un figlio minore a carico, la tassazione scende ulteriormente fino al 3%, e in entrambi i casi è estendibile da due a cinque anni se si abbina anche l’acquisto di una casa.