CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE/ Fipe fa quadrato con responsabilità e formazione
Dopo i recenti tragici fatti di Roma, l’associazione di categoria invita a utilizzare gli strumenti già disponibili e chiede agli operatori di agire con “nuova e condivisa responsabilità”

Sono passati pochi giorni da quando Martina Scialdone, giovane avvocatessa romana, è stata aggredita e uccisa a colpi di pistola dal suo ex compagno davanti al ristorante dove aveva appena cenato. Un fatto gravissimo che spinge Fipe-Confcommercio, la Federazione di rappresentanza dei pubblici esercizi più vasta in Italia, ad accendere i riflettori con ancora più forza sull’urgenza di affrontare un problema ormai purtroppo diffuso nel nostro Paese.
L’associazione sottolinea la necessità di dispiegare al meglio le potenzialità di presidio e primo aiuto delle attività di ristorazione e intrattenimento diffuse sul territorio. A partire dagli strumenti già a disposizione. Da oltre due anni, infatti, Fipe ha realizzato, attraverso il suo Gruppo Imprenditrici, insieme alla Polizia di Stato il progetto #SicurezzaVera, pensato per formare gli operatori a essere più reattivi e pronti nel gestire le situazioni di difficoltà ed emergenza e per diffondere tra imprenditori e cittadini una maggiore consapevolezza sul tema della violenza di genere. A disposizione di chi opera nel pubblico servizio c’è poi l’app della Polizia di Stato “YouPol”, scaricabile sui dispositivi mobili, che si affianca al 112, numero unico di emergenza. L’app diventa un canale privilegiato per gli operatori del settore che, inserendo il codice #FIPE, in pochissimi minuti, possono segnalare casi di molestia o violenza, permettendo così una rapida presa in carico della denuncia.
Ma occorre fare di più, tanto che Fipe in una nota ufficiale sottolinea e conferma la propria disponibilità “a lavorare insieme ogni giorno per rilevare e contrastare anche quei piccoli segnali di disagio e aggressività che si possono trasformare in tragedie e a sensibilizzare gli operatori sul ruolo che possono – e devono – svolgere in questo contesto”.
“Da sempre – afferma Valentina Picca Bianchi, Presidente Donne Imprenditrici Fipe – ci battiamo affinché le donne possano sentirsi al sicuro durante una serata tra amici e sul posto di lavoro, e lavoriamo affinché il tema venga percepito con l’urgenza che merita. Invito ogni collega del comparto a tenere gli occhi aperti e sensibili, è tempo di intervenire con una nuova e condivisa responsabilità. Questo significa essere realmente un Pubblico Esercizio, figura di straordinaria importanza sociale per il territorio”.
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