Coronavirus, nelle ultime due settimane oltre 50 case occupate a Milano da rom e nordafricani: il disgusto di Teobaldo Rocca, capo dei "difensori".

Tra gli effetti collaterali del coronavirus, Milano sta sperimentando un fenomeno che conosce molto bene: quello dell’occupazione delle case popolari ad opera di rom ed extracomunitari. Ne ha parlato Il Corriere della Sera, sottolineando come anche le case popolari dell’Aler in via degli Etruschi 4, nel quartiere di Calvairate-Molise, una sorta di ultima roccaforte, siano state prese d’assalto venerdì sera da un gruppo di uomini che approfittando del buio e della quarantena ha scassinato un locale facendo entrare una mamma rom con due bimbi (non è chiaro se siano suoi oppure no). Un metodo ormai ben congegnato, finalizzato alla creazione e la conseguente esibizione di falsi certificati dello stato di famiglia. Un fatto inedito in questo caseggiato, grazie all’attività di Teobaldo Rocca, 62 anni, capo riconosciuto dei difensori che, per evitare le occupazioni, aveva persino organizzato un perpetuo servizio di vigilanza con tanto di allarme sonoro.



CORONAVIRUS, BOOM OCCUPAZIONI CASE POPOLARI A MILANO

Come riportato dal Corriere della Sera, “tra questo quartiere, più Lorenteggio, Giambellino e San Siro, radio-inquilini racconta di un numero che va dalle 45 alle 50 occupazioni nel corso delle ultime due settimane”. Più del blitz in sé, a preoccupare i residenti è il fatto che con l’emergenza coronavirus che porta tanti anziani lontano da casa possa instaurarsi quel trend che porta spesso e volentieri nordafricani e romeni ad infilarsi negli appartamenti, scrive il Corriere, salvo che “più avanti — e così avverrà di sicuro anche con la giovane rom e i presunti figli di Etruschi 4 — spariranno lasciando posto ai «reali» occupanti”. Teobaldo Rocca, come sempre, ci mette la faccia: “Non è mai stata una questione di paura, ma forse adesso inizio a preoccuparmi, soprattutto per la mia famiglia. In passato, mia moglie era già stata aggredita. Tralascio qui, per non annoiare, l’elenco delle minacce di vendetta o peggio, di tutti i messaggi più o meno velati che ho ricevuto…”. Per lui, la riesplosione delle occupazioni, sebbene ai tempi del coronavirus, rappresenta “un’autentica mortificazione, la conferma del disegno di abbandonare chi abita le case popolari al loro destino, sventolando cause di forza maggiore”.

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