Uno studio tenuto al Kobe City General Medical Hospital di Tokyo ribalta tutto quello che sapevamo del coronavirus. I medici dell’ospedale giapponese hanno raccolto mille campioni di sangue da pazienti tra la fine di marzo e di aprile. Di queste persone, che per un motivo o per l’altro in quel periodo erano stati in cura, nessuno era affetto da sintomatologia del covid. Di questi mille, 33, cioè il 3,3%, è risultato positivo agli anticorpi del virus. Se si procedesse con altri studi analoghi in altri ospedali giapponesi e il risultato fosse il medesimo, risulterebbe che la mortalità del covid 19 sarebbe dello 0,01%, meno della classica influenza stagionale. Naturalmente gli stessi autori dello studio si tengono cauti sul risultato: i campioni prelevati infatti appartengono solo a pazienti di ambulatorio.
IL CONTEGGIO DEI MORTI
Per il direttore Kihara Yasuki, “c’è un alta possibilità che molte più persone siano state effettivamente infettate dal Covid19 rispetto alle ipotesi avanzate sinora. A questi dati si aggiungono centinaia di pazienti affetti dalla stagionale influenza che già a gennaio avevano notato sintomi “inusuali”. I motivi delle tante morti in questi ultimi mesi non sono mai stati chiariti del tutto: mancano le autopsie, mancano le patologie pregresse, non si sa quanti siano stati infettati dal virus una volta in ospedale per altri motivi. Ci sono pi anche i suicidi. A marzo in Giappone si sono contate 1700 morti per suicidio, quasi tutti piccoli imprenditori gettati sul lastrico dal lockdown. Il gestore di un izakaya di Sapporo ad esempio si è impiccato dopo essersi indebitato per rinnovare il locale in vista delle Olimpiadi poi rimandate.