Purtroppo anche la mamma di Karl-Anthony Towns si è dovuta arrendere al Coronavirus: la signora Jacqueline Cruz-Towns aveva 58 anni e tutti la conoscevano semplicemente come Jackie. Sul sito ufficiale dei Minnesota Timberwolves, la squadra NBA nella quale il figlio gioca dal 2015, è comparso un messaggio di cordoglio affidato ad un portavoce della famiglia: “Jackie era molte cose per molte persone – una madre, una figlia, una nonna, una sorella, una zia e un amica”. Si parla di lei come di una persona che era un’incredibile fonte di forza, una donna adorabile la cui passione era palpabile, e la cui energia non potrà ai essere rimpiazzata. La signora Cruz-Towns è stata ricoverata al Penn Presbyterian Medical Center e al JKF Medical Ceter, positiva al Coronavirus; anche Karl Senior, il padre di Towns, è stato contagiato dal virus ma a differenza della moglie è già stato dimesso.
La situazione nel mondo NBA è complessa, come sappiamo: la notizia della positività e della morte di Jacqueline Cruz-Towns purtroppo contribuisce a farci capire che negli Stati Uniti il numero dei contagi sta aumentando esponenzialmente. Per quanto riguarda la Lega di basket, il commissioner Adam Silver ha deciso di sospendere la stagione nel momento in cui il primo caso di Coronavirus è stato reso noto: quello di Rudy Gobert, centro francese degli Utah Jazz cui sono subito seguiti altri giocatori, per esempio il compagno di squadra Donovan Mitchell. Anche oltre oceano si sta discutendo circa la possibilità di riprendere a giocare, ma adesso sarà complesso: i playoff sarebbero dovuti iniziare alla fine di questa settimana, qualora si dovesse ripartire le 30 franchigie dovrebbero giocare in media 20 partite ciascuna per portare a termine la regular season e questo ovviamente comporterebbe oltre un mese. Dunque, bisognerà valutare con attenzione delle proposte alternative.
LA CARRIERA DI KARL-ANTHONY TOWNS
Karl-Anthony Towns è stato scelto con la prima chiamata assoluta nel draft NBA 2015, davanti a D’Angelo Russell (selezionato dai Los Angeles Lakers) e Jahlil Okafor (Philadelphia). Ha il passaporto della Repubblica Dominicana e gioca con questa nazionale; al college ha viaggiato a 10,3 punti e 6,7 rimbalzi; la sua Kentucky ha vinto tutte le partite della stagione salvo perdere la semifinale contro Wisconsin (per lui 16 punti e 9 rimbalzi), un solo anno in università e quindi l’avventura NBA. Con Minnesota ha raggiunto i playoff solo una volta; accusato spesso di avere un atteggiamento troppo morbido sul parquet, ha comunque partecipato due volte all’All Star Game e viaggia a 22,7 punti e 11,8 rimbalzi in carriera. A stagione in corso la società ha deciso di assecondarlo portando a Minneapolis il suo grande amico D’Angelo Russell – di cui abbiamo detto sopra, e che nel frattempo era finito a Brooklyn – ma i due hanno giocato insieme soltanto una partita prima che il Coronavirus fermasse la stagione.