Per la Spagna la situazione continua ad essere drammatica per quanto concerne la diffusione del covid-19: i numeri della giornata di sabato 4 aprile 2020 hanno portato il Paese iberico ad essere il secondo per numero di contagi alle spalle degli Stati Uniti, sorpassando anche l’Italia seppur per un centinaio di unità. Anche dopo il consueto aggiornamento delle 18 della Protezione Civile nel nostro Paese, la Spagna resta il Paese più coinvolto in Europa dall’emergenza, con 124.736 contagi ufficialmente censiti contro i 124.632 dell’Italia, che ha però fatto registrare 15.632 decessi contro gli 11.744 in Spagna: il tasso di letalità della malattia resta però lo stesso considerando che il Paese iberico ha un numero di abitanti inferiore rispetto a quello italiano. Gli scienziati parlano di un picco ormai vicino ma nel rapporto abitanti/malati e morti la Spagna rischia di essere la Nazione nel mondo costretta a pagare il tributo più sanguinoso alla pandemia del covid-19. (agg. di Fabio Belli)
STATO DI EMERGENZA PROLUNGATO DI ALTRE DUE SETTIMANE
Il dramma del Coronavirus in Spagna è sempre più grave e di conseguenza è ufficiale il prolungamento dello stato di emergenza per altre due settimane. Non mancano le polemiche su un pericolo che è stato troppo a lungo sottovalutato: ad esempio, l’8 marzo ci furono oceaniche manifestazioni di piazza per la festa della Donna nonostante la pandemia fosse già esplosa in tutta la sua gravità ad esempio in Italia. Ci sarà tempo per verificare gli errori del passato, adesso la priorità è naturalmente non commetterne altri, così il governo Sanchez – che sicuramente ha la sua parte di responsabilità sulle scelte di nemmeno un mese fa – adesso adotta il massimo della cautela e ha confermato ciò che era già nell’aria, cioè il prolungamento fino a domenica 26 aprile dello stato di emergenza nazionale che prima aveva termine a Pasqua, cioè domenica 12 aprile. “Dobbiamo ridurre le infezioni. Abbiamo bisogno di più tempo” ha detto il premier Pedro Sánchez dalla Moncloa, sede della Presidenza del Governo spagnolo a Madrid. L’esecutivo iberico sta comunque predispondendo un piano per la riapertura progressiva delle attività, che sarà applicato sulla base dell’andamento dell’epidemia. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
I NUMERI AGGIORNATI DEL CORONAVIRUS IN SPAGNA
Un piccolo spiraglio di luce, quanto basta per sperare di uscire prima o poi dalla crisi del coronavirus in Spagna. Questo è quanto emerge dai numeri rilasciati dal ministero della Sanità di Madrid, che ha registrato 809 morti nelle ultime 24 ore: un dato drammatico, ma comunque il più basso in otto giorni e dopo due giorni consecutivi in cui la soglia dei 900 decessi era stata superata ampiamente. Il conto delle vittime parla dunque di 11.744 morti, mentre con 124.736 casi di contagio nel Paese, di cui 7.026 diagnosticati nelle ultime 24 ore, la Spagna supera momentaneamente anche l’Italia, ferma a 119.827 casi confermati. Segnali incoraggianti arrivano anche dai numeri inerenti ricoveri e terapie intensive: “solo” 975 nuove persone hanno richiesto il ricovero, meno della metà rispetto a qualsiasi altro giorno. Anche le ammissioni in terapia intensiva hanno mostrato un forte calo: 116 nuove ammissioni, sebbene questa cifra debba essere presa con particolare cautela, poiché alcune comunità autonome mescolano il numero totale di ammissioni dall’inizio della pandemia e altre sottraggono defunti e dimessi. In ogni caso, è il dato più basso da quando la Spagna è entrata nella fase acuta della crisi. (ag. di Dario D’Angelo)
CORONAVIRUS SPAGNA: SEGNALI INCORAGGIANTI
Permane l’emergenza coronavirus in Spagna: l’ultimo aggiornamento del ministero della Salute parla di un totale di 118.984 persone contagiate dall’inizio dell’epidemia, di cui 30.513 guariti ma soprattutto 10.935 morti. In fondo al tunnel della crisi, però, si inizia ad intravedere una piccola luce: questa è rappresentata dalla variazione nella crescita dei nuovi casi. Il dato, come segnala El Pais, di giorno in giorno sta diminuendo. In due settimane è passato da un aumento giornaliero di oltre il 30% a meno del 10%. Madrid si conferma il grande centro dell’epidemia in Spagna, con oltre 34.000 positivi e più di 4.000 morti, seguito dalla Catalogna. Sebbene la situazione non sia la stessa in tutta la Spagna, poiché la malattia si sviluppa a una velocità diversa in ogni luogo, l’impressione generale è che i ricoveri ospedalieri siano diminuiti.
CORONAVIRUS SPAGNA: SANCHEZ VERSO PROROGA STATO D’ALLERTA
Quella di oggi, sabato 4 aprile 2020, sarà una giornata molto importante dal punto di vista politico in Spagna. Il premier Pedro Sanchez, dopo la riunione con il comitato tecnico-scientifico comunicherà con ogni probabilità la decisione di estendere lo stato d’allerta di altri 15 giorni, fino al 26 aprile. L’intenzione del primo ministro del PSOE è quella di intraprendere questa iniziativa di concerto con l’opposizione: per questa ragione, scrive El Pais, Sanchez dovrebbe oggi telefonare a Pablo Casado, leader del Partito Popolare spagnolo, per chiederne l’appoggio in Parlamento. Un passaggio fondamentale quello descritto dai quotidiani iberici, soprattutto in considerazione dell’alta tensione emersa nei giorni scorsi tra Sanchez e Casado: dopo 12 giorni senza contatti con il leader dell’opposizione, con quest’ultimo che ha accusato il premier di non averlo avvisato della decisione di fermare la produzione non essenziale, Sanchez sembra questa volta voler coinvolgere l’avversario. Ma la sensazione è che gli attacchi dall’opposizione non cesseranno.