Cosa sarà è un film autobiografico del regista Francesco Bruni che ha voluto raccontare il suo dramma, dalla scoperta della malattia al percorso che questa ha implicato per arrivare alla guarigione.
Francesco Bruni è nel film Bruno Salvati, un regista cinquantenne molto reattivo e non di certo uomo di successo, con grosse problematiche famigliari, dalla separazione dalla moglie alle difficoltà con la figlia e il figlio per ragioni diverse.
È Kim Rossi Stuart a interpretare Bruno Salvati, che viene a scoprire per una banale perdita di sangue dal naso di avere un tumore, la mielodisplasia, una forma di leucemia che necessita di un trapianto di midollo osseo.
Il pregio del film sta nel raccontare un’esperienza, quella dello stesso regista, in cui vi è da una parte il dramma della malattia e della chemio cui il paziente deve sottoporsi, e dall’altra la descrizione di come malattia possa portare a un cambiamento nella vita di un uomo.
Il percorso nella malattia è descritto in modo puntuale, il regista mostra lo sconvolgimento che accade quando in una vita che procede nel complesso normalmente arriva la notizia di un grave male che minaccia l’integrità della persona.
Di seguito Francesco Bruni racconta il percorso nella malattia, dal rapporto con il medico curante di cui a un certo punto mette in dubbio la sensibilità umana all’esperienza della chemio che si abbatte con tutta la sua virulenza sul paziente, mettendolo seriamente alla prova.
Bisogna riconoscere al regista di aver dato un’idea realistica di che cosa significhi essere colpito da una malattia grave, è l’uomo ad essere colpito e messo in crisi.
Qui si apre l’altro versante del film, quello che mostra che l’uomo può passare dal subire la malattia ad accettarla. Bisogna scegliere, decidere di prendere la malattia per le corna e non subirla, ma per quanto si può dominarla.
In questa direzione il regista racconta come la malattia diventa occasione di cambiamento, non solo di sé, ma anche dei rapporti: così è lui, Bruno Salviati, che cambia, diventa pieno di positività e aperto alla vita, così cambiano i rapporti con i famigliari, riscopre l’umanità della figlia, riesce a fare compagnia al figlio così bisognoso di aiuto, scopre una sorellastra che diventerà decisiva in quanto sarà lei a donarle il midollo.
Cosa sarà è un film pieno di umanità, testimonia quanto anche la malattia possa diventare occasione di maturazione della persona, il problema è come la si affronta, se si rimane succubi oppure se si decide di prenderla di petto!
Qui sta la provocazione del film, una provocazione alla libertà che è decisiva per quanto riguarda la malattia: essere malato non ha una conseguenza meccanica, prestabilita, ma è una sfida, si può soccombere come si può uscire da vincitori, non dipende dalla malattia, ma da come la si affronta!
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