Si celebra oggi la Via Crucis – tra quella ‘ufficiale’ al Colosseo tendenzialmente presieduta dal Pontefice assente quest’anno per le sue condizioni di salute, e quelle ‘minori’ tra le vie cittadine e le chiese locali – che rappresenta il momento più importante del Venerdì Santo ed uno dei fulcri principali del Triduo Pasquale che ci condurrà fino alla domenica di Pasqua e alla Resurrezione del Signore: un momento – appunto – importante e che moltissimi in queste ore potrebbero chiedersi cosa significhi veramente, quali origini abbia e – più in generale – cosa sia; tutte domande alla quali risponderemo tra queste righe, mentre restiamo in attesa dalla Via Crucis al Colosseo che inizierà alle ore 21 in punto.
Partendo dal principio, per rispondere alla domanda ‘cos’è la Via Crucis‘ non possiamo che sottolineare fin da subito che si tratta di una liturgia con la quale si commemorano le ultime ore di vita di Gesù dalla fine dell’Ultima Cena fino alla sepoltura, passando per la luna via verso il Golgota con la croce caricata sulle spalle: non a caso, il nome dal latino si traduce con ‘via della Croce‘ proprio a ricordare quel doloroso percorso compiuto dal Salvatore verso il suo destino ultimo di diventare Cristo.
La storia, le stazioni e il significato della Via Crucis: il viaggio nelle ultime ore di vita di Gesù
La storia della Via Crucis resta un mezzo mistero perché anche se molti ne ricollegano un primo abbozzo alle storiche visite di Maria ai luoghi della Passione a Gerusalemme, al contempo altri parlano delle sue origini in relazione a San Francesco d’Assisi: di certo c’è già nel tardo medioevo era consuetudine di moltissimi pellegrini recarsi a Gerusalemme per vivere personalmente quel cammino di dolore e penitenza, mentre con il diffondersi della fede e il rendersi complesso per molti il viaggio fino alla Terra Santa la tradizione è stata riproposta (per così dire) ‘in piccolo’ all’interno delle chiese e delle città permettendo ai fedeli di intraprendere quel cammino senza complessi viaggi dall’altra parte del mondo.
Concretamente, la Via Crucis insomma – l’abbiamo visto – è una processione che coinvolge il parroco (o una qualche altra figura religiosa) e i fedeli in una lunga camminata nel corso della quale si tengono 14 differenti ‘stazioni’: queste altre non sono che vere e proprio fermate nel corso delle quali si leggono i passi del Vangelo, si commemorano gli ultimi momenti di Gesù, si prega e – in alcuni casi – si intonano canti e cori che rendono ancora più emozionante il cammino immaginario verso il Golgota.
Le stazioni della Via Crucis sono in genere piuttosto libere e nel corso degli anni abbiamo assistito più volte a stravolgimenti piccoli o grandi, ma in linea di massima tendono ad essere quasi sempre 14: si parte dalla prima caduta di Gesù, passando poi per l’incontro con la Madre e con Simone di Cirene – che lo aiuta a portare la croce – e con Santa Veronica; mentre dopo la seconda caduta si ricorda il momento in cui consolò le donne, poi la terza caduta, la spogliazione, la crocefissione e la morte, con la conclusione dedicata prima al momento in cui Gesù viene tirato giù dalla croce e poi alla deposizione nel sepolcro.