INFORMATIVA NORDIO: “COSPITO ANCORA PERICOLOSO, NO REVOCA 41BIS”
«La pericolosità di Alfredo Cospito non solo è confermata ma aumentata»: lo ha detto il Ministro della Giustizia Carlo Nordio nell’informativa alla Camera sulla vicenda legata alla richiesta di revoca del 41bis con diversi ricorsi del leader degli anarchici insurrezionalisti. Appena dopo il parere anticipato del pg di Cassazione – in vista dell’udienza definitiva del 24 febbraio prossimo – che propone la revoca del regime di carcere duro, motivandola con la presunta mancanza del legame stretto tra Cospito e la galassia anarchici oltre le “sbarre” – il Guardasigilli mantiene il punto e spiega al Parlamento il perché per il momento non vi sono possibilità di procedere con la revoca del 41bis.
«Dopo aver acquisito i pareri, ho firmato il decreto con cui è stata respinta la richiesta di revoca del 41 bis per Alfredo Cospito. Gli elementi di novità addotti dalla difesa non hanno la necessaria portata demolitoria del regime 41 bis», sottolinea il Ministro Nordio in un’aula infuocata ancora per il “caso” Donzelli legato sempre al tema del 41bis. «La pericolosità di Cospito è confermata dal moltiplicarsi delle azioni intimidatorie da parte di gruppi anarco-insurrezionalisti. Permane la sua capacità di orientare le iniziative di lotta della galassia anarchica insurrezionalista». Nordio ha poi spiegato alla Camera che, rispetto al parere del procuratore generale della Cassazione Melillo secondo cui a Cospito può essere concesso il regime di alta sorveglianza, sarebbe «un atto endoprocessuale che afferisce una fase processuale che il ministero non può conoscere e come tale non è mai stato richiesto né comunicato all’autorità procedente».
COSPITO, CAOS IN AULA SUL “CASO DONZELLI-DEL MASTRO”: COSA HA DETTO IL MINISTRO NORDIO
È poi sempre Nordio in Aula a spiegare come al momento nei confronti di Alfredo Cospito vi siano pendenti due situazioni molto urgenti: «una di competenza giurisdizionale davanti alla Cassazione e una di competenza del ministero a seguito richiesta di revoca del 41bis». In merito allo sciopero della fame – per il quale però sono stati ripresi in questi giorni per volontà di Cospito gli integratori, in modo da arrivare lucido e in forze all’udienza della Cassazione – è ancora il Ministro della Giustizia a commentare nell’informativa «è una scelta consapevole di deterioramento fisico. E dunque, in caso di revoca del 41bis per le sue condizioni di salute, chiunque adottasse la stessa strategia potrebbe ottenere la revoca e si aprirebbe la strada per le richieste di una moltitudine di mafiosi». Chiosando la relazione sul “caso Cospito”, Nordio rileva che le condizioni di salute del leader anarchico non fanno emergere «nessun decadimento cognitivo, unico dato valutabile ai fini dell’incidenza della pericolosità sociale».
In merito alla diffusione in Aula alla Camera nelle scorse settimane di alcune informazioni giunte dagli agenti di polizia penitenziaria sulla permanenza di Cospito al carcere 41bis di Sassari, condotta dal deputato FdI Giovanni Donzelli (relazione messa a conoscenza del parlamentare dal sottosegretario alla Giustizia con delega al Dap, Andrea Del Mastro) il Ministro Nordio rileva provocando l’ira delle opposizioni: «La dicitura “limitata divulgazione” rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classificazioni di segretezza ed è inidonea a connotare il documento trasmesso come atto classificato». Risposta a stretto giro è arrivata da Luana Zanella, Verdi-Sinistra, che alla Camera ha dichiarato «Ci aspettavamo che chiarisse il caso Donzelli-Delmastro ma il ministro Nordio ha solo alzato il muro. I due esponenti di Fratelli d’Italia hanno usato informazioni sensibili contro le opposizioni ma il governo e il ministro della Giustizia li proteggono a scapito della trasparenza delle istituzioni e del rispetto delle dialettica democratica. La sostanza è questa, per noi resta la ferita nei rapporti istituzionali molto grave e che non abbiamo intenzione di dimenticare». Poco dopo la seduta è stata sospesa dal Presidente della Camera Lorenzo Fontana per via di un commento della maggioranza non gradito ai banchi delle opposizioni: «Non è che l’anarchico Cospito usa quest’aula come cassa di risonanza per le sue battaglie», ha detto Pino Bicchielli di Noi Moderati. Immediata la reazione di Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana), a sua volta redarguito con toni forti dal capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, il quale poi commenta «Accusare un collega di aver violato un segreto di Stato mi sembra quanto meno inopportuno, a meno che uno non abbia le prove. Faccio presente che violare un segreto di Stato per un membro del Copasir ha una pena di vent’anni. Ci starei attento quando parlo».