Il coronavirus sarebbe comparso ben prima rispetto alle informazioni circolanti nelle ultime settimane, indicativamente fra il 6 ottobre e l’11 dicembre del 2019. E’ questo quanto si evince su un articolo pubblicato ‘Infection, Genetics and Evolution’, svelato da Guido Silvestri scienziato italiano, docente negli Usa alla Emory University di Atlanta: “L’origine temporale del virus – spiega lo stesso Silvestri nella sua rubrica social Pillole di ottimismo – può essere stimata tra il 6 ottobre e l’11 dicembre 2019, quindi ben prima dei cosiddetti ‘primi casi’ del mercato di Wuhan di fine dicembre”. L’articolo in questione cita lo studio del gruppo di Francois Balloux all’Istituto di Genetica di University College of London, e si basa su una complessa analisi di ben 7.666 sequenze del nuovo coronavirus, “provenienti da numerosi Paesi di varie aree geografiche e raccolte fino al 20 aprile scorso”. La temporalità del covid-19 è decisamente sorprendente in quanto la maggior parte degli scienziati, fino ad oggi, concordava sul fatto che il virus sia comparso indicativamente a fine dicembre nel mercato cinese di Wuhan.
“COVID COMPARSO AD OTTOBRE, NUMERI DELL’EPIDEMIA SBAGLIATI”
“Le implicazioni di questa nuova datazione sarebbero enormi – prosegue Slvestri – si dimostrerebbe quello che molti sospettano da tempo, cioè che i numeri e le curve epidemiologiche sono sbagliati e probabilmente di molto”. Il prof. Silvestri, argomentando la sua teoria, ha ricordato che sui numeri “cinesi” si sono basati i tre modelli più importanti pubblicati su ‘Science’ tra aprile e maggio scorsi. Modelli che, come sappiamo, formano l’impalcatura scientifico-epidemiologica dell’argomento politico in favore dei ‘lockdowns’, delle ‘travel restrictions’ e delle chiusure delle scuole. Non esattamente un dettaglio”. In sintesi secondo questo studio autorevole tutto ciò che fino ad oggi sappiamo sul covid va di fatto “cancellato”. Sono attese le reazioni dalla comunità scientifica che quasi sicuramente si farà sentire nelle prossime ore.