La Cina risponde alle accuse di Trump e della CIA: il Covid era presente negli USA ben prima della pandemia cinese e lì va cercata l'origine
Dopo le recenti – durissime – accuse mosse da Donald Trump e dalla CIA alla Cina sull’origine del Covid, è arrivata anche la risposta di Pechino attraverso quello che viene definito un ‘Libro bianco‘ nel quale il Dragone ha messo in fila tutte le azioni intraprese dal governo cinese per limitare la pandemia e aiutare la comunità internazionale ad affrontarla nel migliore dei modi: un libro anticipato dall’agenzia governativa Xinhua e che finisce per rimbalzare le presunte responsabilità sull’origine del Covid proprio agli Stati Uniti sostenendo che ci siano prove concrete della presenza del virus sul territorio statunitense prima dell’emergenza a Wuhan.
Prima di arrivare alla tesi cinese, è bene precisare che a conti fatti ad oggi l’origine del Covid resta un vero e proprio mistero: inizialmente l’ipotesi fu quella della fuga – più o meno volontaria – dal laboratorio virologico di Wuhan, ma poi grazie ad uno studio dell’OMS (fortemente suffragato dall’amministrazione di Joe Biden) la tesi venne accantonata; e mentre all’inizio la CIA abbia più volte sottolineato di non riuscire a definire se il virus si sia evoluto naturalmente o sia stato creato in laboratorio, con i ‘Lab Leaks’ pubblicati da Trump la tesi è cambiata ed è tornata a puntare sulla fuga dal laboratorio di Wuhan.
La tesi della Cina: “Il Covid non è stato creato a Wuhan e ci sono prove che fosse presente negli USA ben prima dell’epidemia cinese”
Al di là di come si voglia vedere la posizione statunitense sull’origine del Covid, la tesi della fuga dal laboratorio è sempre stata duramente respinta dalla Cina ed è in questo contesto che si deve inserire il recentemente pubblicato Libro bianco: nella prima delle tre parti del libro, il governo cinese sostiene di aver fatto tutto il possibile per fornire la sua piena collaborazione sul virus alla comunità internazionale, collaborando negli studi, avviando vere e proprie iniziative di ricerca e fornendo all’OMS tutti i dati in piena “responsabilità globale e trasparente“.
Al di là di questo – però – è ben più interessante soffermarci sull’ultima parte intitolata ‘La risposta mal gestita degli Stati Uniti alla pandemia’ in cui si parte dall’accusare gli USA di aver “fallito nella risposta al Covid” e di aver cercato di “spostare la colpa e distogliere l’attenzione dei cittadini” rendendo il discorso sull’origine “politicizzato”: ci sarebbero – secondo il Libro bianco – “prove sostanziali” che il virus sia “emerso negli Stati Uniti prima (..) dell’epidemia in Cina” e dato che “lo studio congiunto con l’OMS” avrebbe bollato come “estremamente improbabile” la fuga dal laboratorio, occorrerebbe svolgere “un’indagine approfondita e completa sulle origini del virus” negli USA.