Nel pomeriggio odierno è stato reso noto il nuovo report relativo al monitoraggio Iss sulla situazione epidemiologica in Italia e che ha visto l’Rt nazionale schizzare a 1.18. Nell’ultima settimana oggetto del monitoraggio, la situazione che ne è emersa è di un progressivo peggioramento rispetto alla settimana precedente. Alla luce dei nuovi dati, l’Istituto Superiore di Sanità ha voluto fare una precisazione: “La situazione descritta in questo report, relativa prevalentemente a infezioni contratte nella seconda decade di agosto 2020, conferma la presenza di importanti segnali di allerta legati a un aumento della trasmissione locale”. La gran parte dei casi di Coronavirus, è emerso che sono stati contratti sul territorio nazionale, in riferimento al periodo che va da 24 al 30 agosto. L’Iss parla senza mezzi termini di “progressivo peggioramento” e paragona l’incidenza ai livelli registrati nel nostro Paese all’inizio del mese di maggio, in piena emergenza sanitaria. Si segnala inoltre come “l’età media dei casi si attesti sui 32 anni”, in aumento seppur lieve rispetto al precedente report settimanale. Di fronte a una tendenza di questo tipo, dunque, non viene del tutto esclusa la possibilità di poter ricorrere ad ulteriori misure. “Al momento i dati confermano l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni/Province autonome”, si legge, e “di essere pronti all’attivazione di ulteriori interventi in caso di evoluzione in ulteriore peggioramento”.
COVID, ISS “PROGRESSIVO PEGGIORAMENTO”
I servizi territoriali, spiega ancora l’Iss parlando della situazione sanitaria legata al Coronavirus in Italia, ad oggi sono riusciti a contenere la trasmissione locale del virus che tuttavia continua a far registrare per la quinta settimana consecutiva un incremento importante di casi. Nel report, dunque, si sottolinea come nonostante questo “viene ripetutamente segnalato un carico di lavoro eccezionale che rischia di compromettere la tempestiva gestione dei contatti, oltre che non assicurare le attività non-collegate a questa emergenza”. Quindi non manca una raccomandazione importante alla popolazione, ovvero quella di “prestare particolare attenzione al rischio di contrarre l’infezione in situazioni di affollamento in cui si osserva un mancato rispetto delle misure raccomandate, e durante periodi di permanenza in Paesi o aree con una più alta circolazione virale”. Le raccomandazioni che restano sempre valide ancora oggi, sono quelle di adottare un atteggiamento responsabile ed il rispetto delle nome di prevenzione della trasmissione del Covid, “in particolare nei confronti di fasce di popolazione più vulnerabili”.