Covid Lombardia: stop interventi programmati/ Regione “cresce pressione su ricoveri”
Covid Lombardia: la Regione blocca gli interventi programmati in via preventiva per far fronte alla crescente pressione sugli ospedali

In Lombardia sono stati bloccati gli interventi programmati e attualmente rimandati a nuova data da destinarsi. A renderlo noto è stata la stessa Regione con una lettera della direzione generale dell’assessorato al Welfare ripresa da La Presse e dai principali quotidiani nazionali in cui si parla di “azione preventiva” al fine di fronteggiare “la crescente pressione di ricoveri Covid”. Un modo, si legge, per “evitare situazioni emergenziali che al momento non sussistono”. Una raccomandazione comunque chiara anche alla luce del numero crescente di pazienti colpiti dal Covid e attualmente ricoverati negli ospedali lombardi.
Con questa lettera la raccomandazione è quella di procedere ad una riorganizzazione dell’intera attività operatoria garantendo solo interventi urgenti e oncologici e rimandando a nuova data quelli programmati al fine di preservare posti letto da destinare a pazienti Covid e posti in rianimazione. Gli ultimi dati parlano di 4934 persone ricoverate per Covid nell’intera Regione e 565 in terapia intensiva. Solo nelle ultime 24 ore sono stati registrati 50 ingressi.
COVID LOMBARDIA, REGIONE BLOCCA INTERVENTI PROGRAMMATI
La Regione Lombardia, stando ai dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, avrebbe già superato la soglia critica legata alla percentuale di posti letto occupati da pazienti Covid non solo in rianimazione ma anche in area medica. Allo stato attuale il 40% dei posti letto in terapia intensiva è dedicato ai malati Covid. Si ratta del 10% in più rispetto a quanto fissato dal governo. Il 44% è invece la percentuale destinata ai posti in area medica, cioè il 4% in più della soglia critica. Alla luce dell’ultimo bollettino sul Coronavirus nella Regione Lombardia e che parla di 4.397 casi positivi con 33 decessi e 573 terapia intensive, non si esclude che nei prossimi giorni la pressione sugli ospedali possa crescere ulteriormente. E’ chiaro che gli effetti della zona arancione scuro (o rafforzato) saranno infatti visibili solo dopo dieci giorni dalla data di entrata in vigore dell’ordinanza del governatore Fontana.
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