Covid, studio Oxford sui vaccinati/ “A parità di carica virale sono meno infettivi”

- Davide Giancristofaro Alberti

Una nuova importante ricerca realizzata presso l'università di Oxford ha confermato che i vaccinati hanno poche possibilità di trasmettere il virus

peter doshi Vaccino Moderna contro il Covid-19 (LaPresse)

Una nuova importante ricerca realizzata presso l’università di Oxford, conferma il fatto che le persone che si sono vaccinate contro il covid hanno minore possibilità di diffondere il virus rispetto ai non vaccinati, anche se infettati e anche se con la stessa carica virale di un “no vax”. Per arrivare a questa importante conclusione i ricercatori hanno studiato ben 150.000 persone (fra il 2 gennaio 2021 e il 2 agosto dello stesso anno), che erano state vaccinate completamente o solo parzialmente (quindi una sola dose), con i vaccini Pfizer-BioNTech o AstraZeneca, e nel contempo anche le persone che non avevano ricevuto il siero. Si è scoperto che i due sieri hanno ridotto la trasmissione del virus, e precisamente chi aveva ricevuto la doppia dose poteva infettare con una probabilità del 65% in meno rispetto ad una persona non vaccinata, relativamente al vaccino Pfizer, e del 36% invece per quanto riguarda AstraZeneca. Viene inoltre specificato che le persone vaccinate sono meno infettive anche se contraggono la Variante Delta e anche se il conteggio dei cicli CT (che misura la carica virale) è lo stesso. Lo stesso viene tra l’altro evidenziato anche nei bambini.

Lo studio è stato pubblicato nella giornata di giovedì 29 settembre e attende di essere sottoposto a revisione paritaria, ma gli scienziati che l’hanno realizzato parlano già di risultati molto credibili. “È lo studio di più alta qualità che abbiamo finora sulla questione dell’infettività delle persone vaccinate infette da delta”, le parole del dottor Aaron Richterman, medico di malattie infettive presso l’Università della Pennsylvania, non coinvolto nella ricerca. Secondo Susan Butler-Wu, microbiologa clinica della University of Southern California, si tratta invece di un lavoro “ben eseguito”, in quanto riflette ciò che accade nel mondo reale.

VACCINATI DIFFONDONO POCO IL COVID, ECCO IL COMMENTO DEL DOTTOR RICHTERMANN

Le persone che sono state vaccinate – ha proseguito Richtermann – avranno a disposizione un sistema immunitario in grado di rivestire il virus di anticorpi molto più rapidamente rispetto alle persone non vaccinate che devono sviluppare una risposta immunitaria”. In merito alla protezione dagli anticorpi che scema con il tempo, il medico ha spiegato che in ogni caso si rimane protetti dalla forma grave: “Sappiamo che la quantità di anticorpi che circolano nel sangue diminuisce nel tempo dopo la vaccinazione, anche se la memoria immunitaria rimane durevolmente robusta ed è ancora in grado di prevenire le infezioni, in particolare quelle gravi. Questi anticorpi circolanti che sono immediatamente disponibili probabilmente svolgono un ruolo nella prevenzione della trasmissione se infetti, quindi non penso che sia sorprendente vedere una protezione ridotta contro la trasmissione nel tempo”.

Secondo il Corriere della Sera, che ha riportato questo importante studio, la conclusione è che misurare solo la carica virale “sovrastima quanto siano infettive le persone vaccinate. Ciò suggerisce più che altro una maggiore infettività del virus stesso, non solo come fattore della dinamica della carica virale: le persone vaccinate non sono contagiose tanto quanto i non vaccinati infetti con Delta, anche con la medesima carica virale”.





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