Crisi bancaria, “USA più forti”/ Bini Smaghi: “aziende UE andranno a quotarsi a Wall Street”

- Marta Duò

La crisi bancaria ha rafforzato gli Stati Uniti, aumentando il rischio che le nostre aziende possano andare a quotarsi a Wall Street: l'analisi del presidente SocGen Bini Smaghi

Wall_Street_Lapresse Wall Street (LaPresse)

La crisi bancaria ha avuto conseguenze pesanti per l’Europa, favorendo al contempo i colossi oltreoceano. E aumentando il rischio che le aziende europee possano andare a quotarsi a Wall Street. È la tesi sostenuta da Lorenzo Bini Smaghi, presidente di Société Générale e in passato banchiere centrale BCE dal 2005 al 2011. “Premetto che dal punto di vista della stabilità, anche grazie all’azione della Vigilanza Bce, nel complesso il sistema delle banche europee si è dimostrato più solido di quello americano – spiega in un’intervista concessa al Sole24Ore – Ma lo scossone è stato avvertito anche da noi”.

Sebbene in Europa, a differenza di quanto avvenuto negli Stati Uniti, non si è ancora dovuto procedere a salvataggi bancari, secondo Bini Smaghi “dobbiamo guardare avanti, tenendo conto della fase congiunturale che vede un ciclo di rialzo dei tassi che non è ancora terminato e un rallentamento economico che può trasformarsi in recessione”. E si domanda: “cosa accadrebbe in caso di difficoltà di qualche banca europea? Gli strumenti di risoluzione delle crisi bancarie dell’Eurozona sono incompleti, anche perché il backstop del Mes deve ancora essere approvato”. Diversamente, negli Stati Uniti “in pochi giorni sono stati organizzati i salvataggi di varie banche proteggendo tutti i depositanti”.

Crisi bancaria, Bini Smaghi: “ha rafforzato grandi istituti USA, mentre in Europa…”

Crisi bancaria, il presidente di Société Générale Lorenzo Bini Smaghi ha spiegato al Sole24Ore che “la crisi delle banche regionali Usa, anche a prescindere dal salvataggio in cui è intervenuta JP Morgan, ha rafforzato le grandi banche che hanno attratto i depositanti degli istituti medio piccoli. Paradossalmente le big banks Usa escono rafforzate, anche dimensionalmente, da una crisi che è nata a casa loro mentre le banche europee rischiano invece di dover ‘dimagrire’ riducendo il credito per mantenere elevati i buffer di capitale”.

In questo quadro di crisi bancaria, il rischio principale secondo Bini Smaghi “non è per le banche ma per il sistema economico e delle imprese d’Europa. Avere banche costrette a frenare sul credito e un mercato unico dei capitali che non è sviluppato come dovrebbe, rischia di penalizzare soprattutto le nostre imprese in una fase in cui è cruciale sostenere i loro investimenti per la transizione digitale ed energetica”. Nel concreto, “se a questo aggiungiamo l’attrattività del piano Usa Inflation Reduction Act, il rischio più evidente è che molte aziende europee decidano di quotarsi a Wall Street e non più in Europa”.





© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultime notizie di Economia USA

Ultime notizie