7 ASSESSORI SU 10 IN REGIONE FRIULI RIMETTONO LE DELEGHE: SI APRE LA CRISI DI GOVERNO DOPO IL CAOS FDI-FEDRIGA
Non è bastata la riunione locale di ieri a Udine con tutti i segretari regionali del Centrodestra: la giunta del Friuli Venezia Giulia apre ufficialmente la crisi di Governo locale, con ben 7 assessori su 10 della maggioranza a sostegno del Presidente Massimiliano Fedriga che rimettono le deleghe in aperta protesta contro le ultime tensioni tra Fratelli d’Italia e la Lega. Nello specifico, lasciano – momentaneamente – gli assessori di Lega, Forza Italia e lista Fedriga, mentre in carica restano al momento solo gli assessori del partito di Giorgia Meloni.
Come vi abbiamo già spiegato in questo lungo focus, le dichiarazioni dei Ministri FdI Ciriani e Lolllobrigida in protesta con – rispettivamente – la sanità del Friuli e la volontà di Fedriga di approvare una legge speciale per il terzo mandato alla guida della Regione (e lo può fare essendo il FVG una Regione a statuto speciale), hanno portato alla turbolenta riunione di domenica per provare a salvare la giunta Fedriga. Il Governatore osservando lo stato dell’arte emerso ieri, ha deciso di congelare tutto fino a martedì 20 maggio 2025 quando incontrerà la Premier Meloni in occasione della Conferenza delle Regioni a Venezia.
VENETO, FRIULI E TRENTINO: IL TEMA DEL TERZO MANDATO ARRIVA IN CDM CON LA LEGA CHE VOTA CONTRO LA LEGGE IMPUGNATA DAL GOVERNO
Le parole di Ciriani, secondo il segretario della Lega in Friuli Maco Dreosto, «hanno aperto una crisi di maggioranza irresponsabile»: lo scontro insomma è serrato con anche il Presidente Fedriga che non può non ammettere che la situazione è piuttosto complicata, «nessuna decisione ancora presa ma non potranno non esserci conseguenze». Il riferimento è sull’ostinata opposizione di Fratelli d’Italia alla possibilità di un terzo mandato nelle Regioni Friuli e Trentino Alto Adige, dove non ha giurisdizione – per il momento – la sentenza della Corte Costituzionale che ha già stoppato le ipotesi di un mandato n.3 per i Governatori di Campania e Veneto.
La volontà politica di FdI di presentare propri candidati alle prossime Elezioni Regionali nel Nord Italia – dalla Lombardia al Friuli, passando appunto per il Trentino (con il Veneto che con o senza Zaia dovrebbe comunque rimanere alla Lega) – rischia però di mettere in grossa difficoltà non solo la tenuta della maggioranza locale ma anche di ostacolare gli equilibri delicati all’interno del Governo nazionale.
Dopo la crisi della giunta in Friuli stamane si è parlato di terzo mandato in Consiglio dei Ministri, con il Governo Meloni che ha deciso di impugnare la legge Fugatti in Trentino – per l’appunto sul terzo mandato – nuovamente in Consulta, prefigurando un’altra sentenza che potrebbe stoppare le speranze politiche della Lega che mantiene ad oggi le presidenze di Lombardia (Fontana), Veneto (Zaia), Trentino (Fugatti) e Friuli (Fedriga).
Salvini e gli altri ministri della Lega hanno infatti votato contro l’impugnazione della legge di Trento che propone di estendere a tre il limite dei mandati consecutivi: in un confronto molto acceso, soprattutto tra i Ministri Calderoli e Lollobrigida (che hanno “duellato” anche sul disegno di legge delega per il LEP dell’Autonomia differenziata), l’esecutivo ha deliberato il voto contrario del Carroccio passando però alla fine l’impugnazione della delibera di Fugatti.
Due ora i punti chiave attesi nei prossimi giorni/settimane sulla vicenda: l’accordo eventuale tra Fedriga e Meloni per provare a ricomporre la giunta in Friuli e la decisione della Consulta sulla legge in Trentino, per provare a capire se il fronte del terzo mandato sarà stoppato definitivamente o se rimarrà aperto almeno per le Regioni a statuto speciale, il tutto fino a quando non sarà presentata un’eventuale legge ad hoc sul tema dei mandati regionali.