“CRISTIANI PERSEGUITATI”, CALVARIO DI RELIGIOSI E FEDELI
Le comunità cristiane sono sempre più costrette a subire discriminazioni e persecuzioni tanto che da più parti si chiede all’Occidente di affrontare seriamente il tema della libertà religiosa. I regimi comunisti e il terrorismo islamico, infatti, opprimono le minoranze, ma l’Occidente non difende i cristiani perseguitati. A scattare la fotografia preoccupante di questa emergenza è la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), che ad esempio segnala il genocidio in atto in Nigeria. “Il mondo tace mentre gli attacchi alle chiese, al loro personale e alle istituzioni sono diventati routine. Quanti cadaveri sono necessari per attirare l’attenzione del mondo?”, si chiede Jude A. Arogundade, vescovo di Ondo, la cui diocesi è stata presa di mira, come riportato da Libero. Oltre 40 persone sono state uccise nel giugno scorso durante la celebrazione della Pentecoste.
In un anno, a livello nazionale, 7.600 cristiani nigeriani sono stati sterminati dai terroristi islamici di Boko Haram e della Provincia dell’Africa occidentale dello Stato Islamico (ISWAP). C’è poi Al-Shabaab che in Mozambico ha intensificato la sua campagna di terrore: 800mila persone sono scappate, 4mila morte. All’origine della scomparsa anche di alcune delle più antiche comunità cristiane al mondo la pressione dell’Islam. In Iran è vietato convertirsi al cristianesimo, in Siria i cristiani sono crollati dal 10% della popolazione a meno del 2%, passando da 1,5 milioni a 300mila. In Iraq, dove c’erano 300mila cristiani, si sono dimezzati.
“PERSECUZIONE CRISTIANI ANCHE IN EUROPA…”
Dallo studio di Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) emerge anche che in Paesi come Egitto e Pakistan le ragazze cristiane subiscono abitualmente stupri e rapimenti. Cristiani perseguitati in ascesa in India, dove si registrano 800 episodi di violenza e persecuzione, secondo il Forum Cristiano Unito per i diritti Umani. Qui si può finire in carcere se si impartisce il battesimo agli induisti. L’ateismo di Stato proposto dalla Corea del Nord reprime fede e pratiche religiose. In Cina le pressioni sui cristiani – con arresti indiscriminati, chiusura forzata delle chiese e sorveglianza oppressiva – sono aumentate. Mancano pure le Bibbie, visto che serve un permesso delle autorità per stamparle, spiega Libero. In Europa, invece, l’Osservatorio per l’Intolleranza e la Discriminazione dei Cristiani registra un conflitto a bassa intensità: vengono citati 500 casi nel 2021, tra cui quattro omicidi. Si sono verificati crimini di odio in 19 Paesi, tra atti di vandalismo come scritte ingiuriose, ma anche danni alle proprietà e profanazioni, furto di offerte in luoghi di culto, di oggetti religiosi, ostie consacrate e arredi. Sono stati contati 60 casi di incendi o di tentativi di rogo, almeno 14 casi di assalto fisico, insulti e minacce. In Francia si è arrivati a interrompere processioni cattoliche, mentre in Spagna a volte sono le stesse pubbliche autorità a impedirle, mentre alcune sigle sindacali si sono rese protagoniste di dileggio a cortei religiosi.