Il crollo delle nascite in Italia è un argomento doloroso, ma, al tempo stesso, all’ordine del giorno. La cosiddetta “generazione di mezzo”, che ingloba gli italiani compresi fra i 25 e i 44 anni d’età, non fa più figli. Lo ha confermato l’indagine Istat diffusa nelle scorse ore e l’ha ribadito ulteriormente il sondaggio condotto da Swg e pubblicato sulle colonne del quotidiano “Il Messaggero”, con dati che hanno aggravato un’analisi già di per sé non propriamente positiva. Infatti, il 15% di coloro che hanno figli e, dunque, sono diventati genitori, ha confessato che se tornasse indietro “non li rifarebbe”. Una frase agghiacciante, condita da una percentuale che sale al 22% se si prende in considerazione proprio quella fascia d’età compresa tra i 25 e i 44 anni. Conforta, tuttavia, sapere che il 67% degli intervistati ritenga incompleta l’esistenza di una persona senza un figlio, anche se il vero nocciolo della questione risiede nel fatto che la popolazione italiana non reputa affatto un problema la crisi demografica che attanaglia il Belpaese, né la considera un’emergenza: solo il 33% la ritiene una priorità da affrontare, mentre il 27% del totale degli intervistati pensa che il problema non sia così grave.
CROLLO NASCITE IN ITALIA: RAGIONI E SOLUZIONI
Il crollo delle nascite in Italia a quali motivazioni è imputabile? Secondo lo studio condotto da Swg, la ragione più diffusa è connessa all’insicurezza economica (66%) e alla precarietà lavorativa (62) e, di conseguenza, al rischio di non poter garantire un avvenire roseo e privo di preoccupazioni alla propria prole. Seguono poi le spiegazioni più disparate: dalla mancanza di servizi per la famiglia (35%), ai sacrifici personali che un genitore deve sostenere (15%), sino allo scarso supporto che la propria rete familiare potrebbe garantire al bambino (10%). Percentuale analoga, quest’ultima, a quella di coloro che ritengono la maggiore indipendenza raggiunta dalle donne una delle principali cause della crisi demografica. Quali sono, dunque, le medicine per guarire gli italiani e sbloccare questa fase di impasse? Concedere maggiori sgravi fiscali alle famiglie con figli in primis e, in seconda battuta, rendere i servizi per i bambini economicamente accessibili, creandone parallelamente di ulteriori per la famiglia. Infine, il 43% delle coppie senza figli pensa che sia opportuno disporre di una maggiore flessibilità sul lavoro per seguire da vicino la crescita dei propri pargoli.