TETTAMANZI/ Comunione e Liberazione grata all’Arcivescovo di Milano

- La Redazione

Pubblichiamo il comunicato stampa di Comunione e Liberazione a seguito dell’omelia del Cardinal Tettamanzi di Sant’Ambrogio

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Pubblichiamo il comunicato stampa di Comunione e Liberazione diffuso a seguito dell’omelia del Cardinal Tettamanzi in occasione della festività di Sant’Ambrogio

 

Il movimento di Comunione e Liberazione è grato al cardinale Tettamanzi per le parole pronunciate durante l’omelia di Sant’Ambrogio, quando – commentando la parabola del buon pastore – ha ricordato la passione della Chiesa per la vita di ogni uomo, poiché «il rapporto tra Gesù e noi non è un rapporto generico, indistinto, di massa – siamo il suo “gregge” -, ma un rapporto personale, personalissimo: tocca a ciascuno di noi nella propria unicità e irrepetibilità». È proprio in questo sguardo di Cristo che noi ritroviamo noi stessi, noi che non ci sentiamo a posto, ma siamo come la centesima pecora del Vangelo.

Questa è la ragione che riconosciamo all’origine della sensibilità dell’Arcivescovo per ogni persona della diocesi ambrosiana, in particolare quell’impeto di carità per coloro che più vivono in una condizione sociale disagiata. E questo è il motivo della responsabilità di un vescovo nella Chiesa, come ha detto l’Arcivescovo ancora nell’omelia: «Nell’interpretazione di Ambrogio il vigilare del pastore sul gregge è un aspetto della sua missione evangelizzatrice, del suo compito di far risplendere – nella notte del mondo non credente – la luce di Cristo».

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Questo non è un generico umanitarismo o la rinuncia all’identità cristiana, dal momento che «di fronte alla propria coscienza e all’intero popolo di Dio il ministro è chiamato a mostrare sul proprio volto i lineamenti di amore e di santità che splendono sul volto di Cristo Signore, il buon pastore che offre la vita per noi».

Noi vogliamo continuare a collaborare offrendo quella testimonianza a cui il cardinale Tettamanzi ci richiama, la sola che consente di fare arrivare «la premura del buon pastore» a qualunque uomo, chiunque egli sia.







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