La Lega rivuole le targhe della provincia di appartenenza. Per “recuperare la perduta identità territoriale della nostra gente”. Così recita la proposta di legge presentata da Paolo Grimoldi. “Ma anche per aumentare l’efficacia delle azioni di controllo svolte dalle Forze dell’ordine” aggiunge Grimoldi. Nessun privilegio per la capitale, come accadeva in passato.-
La proposta di legge recita infatti: “Tutte le sigle provinciali, comprese quelle di Roma e delle province di nuova istituzione sono composte da due caratteri alfabetici”. E’ una proposta che piuttosto scalpore, quando tra i punti di programma del governo in carica di cui fa parte anche la Lega c’era l’abolizione delle province. Ma la proposta di legge difficilmente avrà vita lunga. Le targhe attuali sono state adottate su indicazione del parlamento europeo per rendere simile in tutta Europa il sistema di numerazione.
Inoltre a molti cittadini italiani fa solo piacere dopo che per anni dopo una partita di calcio o una gita al mare trovavano l’auto distrutta perché dalla targa si poteva riconoscere la regione di provenienza. Ma Grimoldi, proprio per evitare le disposizioni UE ha pensato a una “personalizzazione della targa” in modo che chi vuole possa inserire la provincia di appartenenza.
E così anche un risparmio per lo stato: “Ogni automobilista diventa proprietario della targa con la possibilità di trasferirla su un’auto acquistata successivamente, come accade in altri paesi europei. La qual cosa ne sottintende un’altra: l’abolizione del Pra. Oggi infatti le auto sono “beni mobili registrati” proprio come una casa.
Ecco perché il doppio archivio (la motorizzazione che rilascia targa e certificato di circolazione) e il pubblico registro (che rilascia il certificato di proprietà). Ecco perché in Italia non esiste la targa personale.