Tempi dimezzati per gli automobilisti che intendono presentare ricorso per la notifica di una multa. Prima si avevano a disposizione 60 giorni dalla notifica del verbale. Da oggi, i giorni sono passati a 30. «Si tratta di un provvedimento che comprime notevolmente il diritto alla difesa dei cittadini», afferma l’avvocato Marcello Trabucchi interpellato da ilSussidiario.net. La misura è relativa all’entrata in vigore del decreto legislativo n.150 del 1 settembre e riguarda tutte le infrazioni accertate a partire dal 6 ottobre. Rispetto a quelle accertate prima, invece, resta il limite dei 60 giorni. Per capire la portata e gli effetti della norma, valgono alcune considerazioni: «ci sono alcune difficoltà – continua Trabucchi – relative, ad esempio, all’acquisizione di fotografie in caso di passaggio col rosso o multe rilevate con strumentazioni tipo autovelox o tutor». Ecco, infatti, cosa succede: «il ricorrente rivolge la propria richiesta agli agenti accertatori. Ben che vada, se la pubblica amministrazione è dotata di un sistema di gestione informatico dei rilievi fotografici, passa qualche giorno. Nella peggiore delle ipotesi, invece, potrebbero passare anche due o tre settimane».
Va da sé che, quindi, possa verificarsi l’ipotesi in cui si riesca ad arrivare a presentare il ricorso quanto ormai i tempi sono agli sgoccioli. O troppo tardi. Trenta giorni, in effetti, sono veramente pochi se si tiene in considerazione la tipica dinamica con la quale vengono pagate le multe. «Capita spesso, infatti – continua l’avvocato – che risulta difficile capire quando e dove sia stata presa la multa o se alla guida c’era il proprietario, la moglie o un amico. Se è la prima volta, inoltre, risulta ancor più complicato sapersi districare, soprattutto se il foglio prestampato del verbale risulta, come sovente accade, illeggibile». Il danno ai cittadini multati si somma a quello provocato da un altro recente provvedimento: «mesi addietro – afferma – è stato introdotto l’obbligo di pagare il cosiddetto contributo unificato per presentare ricorso al giudice di pace. Il Codacons ha fatto presente che per impugnare una multa per divieto di sosta da 39 euro, è necessario sborsare 37 euro».
Tutta una strategia per far cassa? «Diciamo che non è irrealistico ipotizzare che il governo abbia pensato di introdurre il provvedimento nella speranza che minori sarebbero stati i ricorsi e quindi maggiori le entrate». I più, probabilmente, non lo sanno. Ma esiste un’alternativa al dimezzamento dei termini. «E’ possibile fare ricorso, oltre che presso il giudice di pace presso il prefetto. In quest’ultimo caso, i termini presentare il ricorso sono rimasti invariati a 60 giorni.