PARMA/ Il termovalorizzatore si farà, grazie alla sospensiva del Tar

- La Redazione

Il termovalorizzatore, a Parma, si farà. Lo ha deciso Il Tribunale amministrativo della città accogliendo il ricorso che era stato presentato da Iren, e dalla Provincia.

Inceneritore_AcerraR400 L'incenitore di Acerra

Il termovalorizzatore, a Parma, si farà. Lo ha deciso Il Tribunale amministrativo della Città accogliendo il ricorso che era stato presentato da Iren, società operante nel mercato delle multi utility e dalla Provincia. I lavori per l’inceneritore di Ugozzolo, frazione parmense, erano stati bloccati da un’ordinanza comunale del 22 con la quale si motivava lo stop in base ad un presunto abuso edilizio. Secondo i giudici Mario Arosio, Italo Caso ed Emanuela Loria i lavori possono riprendere sin da subito. Per il 7 dicembre è inoltre fissata l’udienza pubblica nella quale sarà dibattuto il merito della questione. Per ora si apprende che la decisione è stata motivata da ragioni di urgenza. «Sussiste il presupposto del danno grave e irreparabile in relazione all’interesse pubblico affinché sia celarmente avviato lo smaltimento dei rifiuti nell’ambito territoriale in cui vengono prodotti, anche perché i lavori di realizzazione sono iniziati da oltre un anno e dovrebbero concludersi in un ragionevole lasso temporale», si legge nella nota del Tar che aggiunge che, laddove i lavori fossero effettivamente bloccati, l’amministrazione pubblica stessa si ritroverebbe a sborsare ragguardevoli cifre in risarcimenti.

L’abuso edilizio al quale si riferisce il Comune, che aveva fermato i lavori quando erano già ad uno stadio avanzato, riguardava il fatto che mancava la concessione edilizia che legittimasse la loro continuazione. Secondo i detrattori dell’inceneritore, riunitisi nel Comitato Corretta Gestione Rifiuti, è necessario salvaguardare la salubrità dell’aria e dell’ambiente individuando tecnologie alternative all’incenerimento. L’Iren e la Provincia hanno ottenuto così una vittoria che, con ogni probabilità, si appresta ad essere definitiva. Tra una decina di giorni, infatti, giungerà un commissario prefettizio a sostituire il sindaco dimissionario Pietro Vignali. In ogni caso, secondo l’avvocato della Provincia, Massimo Rutigliano, il Tar ha preso atto del  fatto che Parma da anni è costretta da anni a portare a smaltire i rifiuti fuori dai propri confini. Il che, ovviamente, rappresenta un costo aggiuntivo, che si ripercuote sui cittadini con l’aumento delle tariffe dei servizi.

Un guadagno non solo in termini monetari ma, secondo l’avvocato, anche dal punto di vista ambientale, dal momento che la nuova costruzione limiterebbe l’ingente numero di camion che ogni giorno devono trasportare altrove i rifiuti. 

 





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