Il Premio Nobel per la pace 2011 è stato assegnato a tre donne. Si tratta di Ellen Johnson Sirleaf, presidentessa della Liberia; la sua concittadina Leymah Gbowee, avvocato dei diritti femminili e l’attivista yemenita Tawakkul Karman. Per comitato norvegese del Nobel, la decisione di dare questa onorificenza a tre donne vuole essere un invito a terminare l’oppressione su di esse che ancora esiste in molti Paesi del mondo e “a realizzare “il grande potenziale” che le donne possono rappresentare per la pace e la democrazia”. Ellen Johnson-Sirleaf è la prima donna africana a rivestire il ruolo di presidente di uno Stato. Il suo Paese, la Liberia, è stato sconvolto per anni dalla guerra civile. La Liberia è anche il primo Stato africano indipendente, avendo raggiunto questo status già nell’Ottocento, in piena epoca colonialista. E’ presidente della Repubblica dal 2005, ed è attualmente impegnata nella ricostruzione di un Paese devastato da 14 anni di guerra interna che ha causato almeno 250mila morti. Per alcuni anni ha vissuto in esilio, dal 1980 al 1985: viene però condannata a dieci anni di prigione dal regime militare. Riesce a uscire di prigione prima del tempo e fuggire negli Stati Uniti da cui tornerà nel 1997 per lavorare alla Banca mondiale e a Citibank in Africa. Dopo essersi candidata una prima volta nel 1997, ottiene la vittoria nel 2005. L’altra vincitrice, liberiana anche lei, Leymah Gbowee, è un avvocato e una pacifista impegnata nel porre fine ala guerra civile in Liberia. Soprannominata “la guerriera della pace” intraprese la curiosa iniziativa dello sciopero del sesso che obbligò il regime di Charles Taylor a farla partecipare alle trattative di pace. L’ultima vincitrice è invece dello Yemen: Tawakkul Karman ha 32 anni ed è leader della protesta femminile contro il regime yemenita. E’ giornalista ed è militante del partito islamico conservatore Al Islah che si oppone al regime in carica. “E’ un premio per me, ma soprattutto per tutte le donne dello Yemen”, ha commentato, dedicando poi il suo Nobel alla primavera araba.
La Karman è anche fondatrice dell’associazione Giornaliste senza catene e nei mesi scorsi venne arrestata per aver aprtecipato a manifestazioni contro il governo, venendo rilasciata dopo poco tempo.