La Chiesa cattolica celebra oggi Guido Maria Conforti, uno dei protagonisti del cammino di rinascita dello spirito missionario nella chiesa tra la metà del XIX e del XX secolo
San Guido Maria Conforti che viene celebrato oggi è stato proclamato santo molto di recente: dopo la sua beatificazione nel 1995 da parte di Giovanni Paolo II, è stato canonizzato a Roma da Papa Benedetto XVI il 23 ottobre 2011. Guido Maria Conforti nacque a Parma nel 1865. Fin da piccolo la sua salute fu messa a dura prova, al punto che i suoi malanni gli impedirono di intraprendere il mestiere che suo padre desiderava per lui, quello di dirigente agricolo. Ma Guido aveva capito di essere chiamato ad altro nella vita. Tuttavia anche la via della missione che egli avrebbe voluto prendere non era così facile per la sua salute debole. Nonostante l’avversità della sua famiglia riesce a entrare in seminario, tuttavia quando è ancora moto giovane soffre di epilessia e sonnambulismo. Guido Maria Conforti ricevette in questi anni il sostegno del rettore don Andrea Ferrari (che sarebbe divenuto in seguito arcivescovo di Milano) e a 23 anni fu ordinato sacerdote. A 28 anni venne nominato vicario generale della diocesi parmense. Impensabile però per le sue condizioni di salute andare nei posti più sperduti al mondo a testimoniare il Vangelo. Ma di necessità virtù, il santo non deviò dalla tensione che lo animava e decise di mettere in piedi una casa dove formare giovani missionari, che lui stesso acquistò, dando vita alla «Pia società saveriana». Così sulle orme del grande santo missionario, san Francesco Saverio, i missionari da lui formati andarono in Cina: i primi nel 1899, ma furono chiamati presto al martirio. Proprio in quel momento era in atto la rivolta dei Boxers e i saveriani finirono uccisi. Ma non per questo desistettero dalla loro missione. Nel frattempo san Guido Maria Conforti divenne nel 1902 arcivescovo di Ravenna. Ma due anni più tardi dovette lasciare la cattedra per l’aggravarsi delle condizioni di salute. In seguito, migliorando la sua situazione fisica fu nominato vescovo a Parma, dove rimase per 25 anni, compiendo ben 5 visite pastorali nelle 300 parrocchie. E riuscì anche ad andare in Cina, dai suoi missionari. Morì nel 1931. Ora la sua salma riposa nella sede dei Missionari Saveriani a Parma.
Domenica 23 ottobre 2011, in occasione della sua canonizzazione, con queste parole Benedetto XVI ha delineato la figura del santo, durante l’omelia, sottolineando la totale corrispondenza di Guido Maria Conforti a quella “Carità di Cristo” che aveva incontrato fin da piccolo e di cui non poteva fare a meno:
Il Salmo 17, poc’anzi proclamato, invita ad abbandonarsi con fiducia nelle mani del Signore, che è “fedele al suo consacrato” (v. 51). Questo atteggiamento interiore ha guidato la vita e il ministero di san Guido Maria Conforti. Fin da quando, ancora fanciullo, dovette superare l’opposizione del padre per entrare in Seminario, diede prova di un carattere fermo nel seguire la volontà di Dio, nel corrispondere in tutto a quella caritas Christi che, nella contemplazione del Crocifisso, lo attraeva a sé. Egli sentì forte l’urgenza di annunciare questo amore a quanti non ne avevano ancora ricevuto l’annuncio, e il motto “Caritas Christi urget nos” (cfr 2Cor 5,14) sintetizza il programma dell’Istituto missionario a cui egli, appena trentenne, diede vita: una famiglia religiosa posta interamente a servizio dell’evangelizzazione, sotto il patrocinio del grande apostolo dell’Oriente san Francesco Saverio.