E’ stato inserito per errore nella lista delle vittime del maltempo di Genova, finché è tornato a farsi sentire, vivo e vegeto, con un post su Facebook.
SI SCATENA L’INFERNO – E’ la storia di Christian Silvestri, 21 anni, che risultava in un primo momento tra gli annegati nella tragica inondazione in Liguria di venerdì. Almeno finché si è scoperto che i morti erano in realtà sei, e che il 21enne è vivo e sta bene. Come Christian ha raccontato a Repubblica, “ero all’università, all’Albergo dei poveri. Alle 13 ci hanno detto di uscire perché si erano allagati i pieni inferiori e di tornare a casa”. Lo studente del secondo anno di scienze politiche prende l’autobus per rincasare e scende alla fermata a 30 metri dalla sua abitazione. E’ a quel punto che si scatena l’inferno.
ANCORA DI SALVEZZA – Come ha rivelato più tardi a Genova24.it, “quando il torrente è esondato mi sono trovato all’improvviso con l’acqua all’altezza del petto. Appena è arrivata l’onda sono caduto come un fuscello nel fiume. Ero accanto a una signora e insieme ci siamo rifugiati in un portone”. E’ la bottega di un macellaio, nella quale Christian asciuga il cellulare e tenta di chiamare i familiari. La prima a rispondere è la nonna, a cui dice di essere vivo e stare bene: dopo pochi istanti però la linea salta, i telefonini non hanno più campo. Anche la corrente va via, facendo sprofondare nel buio la macelleria in cui si è rifugiato il 21enne. Fuori si sentono le macchine che si schiantano fragorosamente tra di loro, trascinate dall’acqua, ma anche le grida disperate di persone sul punto di annegare.
PERSONE TRASCINATE VIA – “Davanti a noi in molti venivano trascinati via con una violenza terribile”, rivelerà più tardi Christian. “Improvvisamente sono sbucati da chissà dove altre due donne. D’istinto le ho prese al volo e sono riuscito a portarle in salvo”. Nella strada due giovani stanno tentando di riportare al sicuro una signora, rimasta incastrata. Poco più lontano devono soccorrere anche una ragazza con un neonato. Intanto il padre Pietro sta cercando Christian ovunque. “Quando le notizie dei morti hanno cominciato a circolare – ricorda Silvestri – ho sentito che si stava cercando un ragazzo. Non ho sentito nomi”.
IL POST SU FACEBOOK – Appena ritornato a casa, accende il computer e trova il suo nome nell’elenco delle vittime. Su Facebook i suoi amici stanno esprimendo tutto il loro cordoglio, credendolo definitivamente scomparso. A quel punto il 21enne li rassicura con un post, in cui annuncia: “Grazie a tutti quelli che mi hanno scritto, è stata davvero molto dura e ho avuto paura però è andato tutto per il meglio … grazie di cuore a tutti”. Poi chiama la polizia, che nel dubbio manda una volante sotto casa per verificare che il giovane stia effettivamente bene. Nel frattempo, Christian Silvestri diventa un eroe del web, anche grazie al fatto che in pochi minuti ha salvato ben tre vite umane. Non a caso, da ieri ha stretto amicizia con 81 nuove persone, tutte desiderose di conoscere “di persona”, almeno sul web, il protagonista di una vicenda che ha dell’incredibile.
(Pietro Vernizzi)