MINORI/ Cassazione: figlio maleducato, i genitori devono pagare il risarcimento
Una sentenza della Corte di Cassazione obbliga i genitori a pagare i danni per il comportamento di un figlio ritenuto maleducato: aveva dato una testata durante una partita di calcio

Una sentenza della Corte di Cassazione che farà discutere. Se hai un figlio maleducato che provoca danni di vario tipo, i genitori sono obbligati a pagare gli eventuali danni provocati dal figlio stesso. In che termini venga definita la buona o la cattiva educazione è lasciato piuttosto in sospeso, sta di fatto che l’episodio che ha suscitato tale sentenza prevede dei danni fisici. E’ successo infatti che un bambino (l’età non è specificata, ma si spera fosse almeno in età scolare) durante una partita di calcio abbia dato a gioco fermo una testata a un altro ragazzino, colpendolo sulla bocca. I genitori del bambino “violento” erano finiti in tribunale, accusati di non aver dato sufficiente buona educazione al figlio: la Corte di appello di Bologna li aveva riconosciuti innocenti da tale accusa, sollevandoli dalla responsabilità, ma poi è intervenuta la Corte di Cassazione. La quale ha ribaltato la sentenza. Secondo la Cassazione infatti i genitori sono obbligati a impartire una buona educazione ai propri figli, tale da evitare episodi come quello causa della disputa. Non aver potuto impedire il fatto non è giustificazione sufficiente, secondo l’alta corte: i genitori sono dunque condannati a risarcire il danno. In appello, i giudici avevano sostenuto che far pagare i danni ai genitori fosse cosa ingiusta, in quanto unico responsabile del gesto era il ragazzino che avrebbe dovuto conoscere le regole del gioco. La Cassazione ha anche rigettato quanto formulato dalla prima corte, e cioè che i genitori non avevano potuto intervenire nel corso di quella che era una manifestazione sportiva. L’alta corte infatti ha ritenuto obbligatorio, in tali casi, da parte dei genitori “dimostrare di aver impartito al figlio una buona educazione e di avere esercitato su di lui una vigilanza adeguata, il tutto in conformità alle condizioni sociali, familiari, all’età, al carattere e all’indole del minore”. Nella sua sentenza, inoltre la cassazione sostiene che “i criteri in base ai quali va imputata ai genitori la responsabilità per gli atti illeciti compiuti dai figli minori consistono, sia nel potere dovere di esercitare la vigilanza sul comportamento dei figli stessi, sia, anche, e soprattutto, nell’obbligo di svolgere adeguata attività formativa, impartendo ai figli l’educazione al rispetto delle regole delle civile coesistenza, nei rapporti con il prossimo e nello svolgimento delle attività extrafamiliari”. Ovviamente dopo tale sentenza i genitori di tutta Italia dovranno controllare minuto per minuto i giochi dei loro figli ovunque si trovino, su un campo di calcio o ai giardinetti, per evitare che una lite come quelle che ne succedono a milioni tra bambini li possa portare in tribunale ed essere condannati a pagare i danni.
E soprattutto, che sentenza meriterebbero i giocatori di calcio che di gesti analoghi a quello del bambino ne fanno quotidianamente? Loro non sono minorenni, però qualche carenza educativa devono averla avuta, o no?
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