MELANIA REA/ La sentenza: la figlia Vittoria affidata ai nonni materni

- La Redazione

Il tribunale dei minori di Napoli ha deciso di cocnedere l'affidamente della figlia di Melania Rea e Salvatore Parolisi ai nonni materni. Al padre rimane la potestà

Melania_Rea_BoscoR400 Il luogo del delitto, foto Ansa

Caso Melania Rea: la figlia della donna uccisa, Vittoria, rimane in affido provvisorio ai nonni materni. La sentenza è stata rilasciata dal tribunale dei minori di Napoli. Al padre Vittorio Parolisi, unico sospettato e attualmente fermato per l’omicidio della donna, rimane la potestà, ma su di essa ci sarà un aggiornamento il prossimo 27 aprile perché al momento i giudici non hanno elementi per esprimersi. Questo almeno è quanto ipotizzano gli avvocati del Parolisi in mancanza di chiarimenti più precisi. La bambina dunque rimane con i genitori di Melania Rea; Parolisi potrà vedere la figlia una volta al mese nel carcere in cui si trova. La bambina al momento ha due anni. Sono stati proprio i nonni materni a fare richiesta di affidamento. E’ stata invece rifiutata la richiesta di Franca Parolisi, sorella di Salvatore e zia della bambina, di affidamento. Intanto sul fronte delle indagini si registra un nuovo punto misterioso. Si tratta di due perline ritrovate sulle scarpe di Melania Rea: le perline erano già state esaminate e si pensava in un primo tempo si fossero staccate dalle calzature della donna durante la collutazione con il suo assassino. A indagini più approfondite invece è risultato che non appartenevano alle sue scarpe. Infatti sono di dimensioni ed aspetto diverso: quelle ritrovate sono una trasparente e un’altra è costituita da un brillantino giallo. Quelle delle scarpe di Melania invece sono perline argentate opache di dimensioni diverse. A questo punto l’ipotesi è che potessero appartenere all’assassino, ma anche a una delle tante persone passate sul luogo prima e dopo il ritrovamento del cadavere. Non solo: un nuovo esame dimostrerebbe che la tesi di Salvatore Parolisi sia falsa. Sempre sulle scarpe della moglie infatti non ci sarebbe alcun elemento, il polline, tipico del Colle San Marco dove il militare ha invece sempre detto di essere stato con la moglie il 18 aprile. Tale indizio dimostrerebbe come falsità quanto sostenuto sempre dal Parolisi e se anche non una prova della sua colpa, certamente lo inchioderebbe in modo tale che difficilmente per lui si potrebbe parlare di innocenza. Se Melania non è mai stata a Colle San Marco con figlia e marito, perché Parolisi avrebbe sempre sostenuto questa tesi se non per allontanare ogni possibile sospetto su quanto realmente avvenne quel 18 aprile quando la moglie venne assassinata?

Non è una certezza, dicono gli esperti, quanto esaminato sulle scarpe, ma compatibilità. Intanto si è anche in attesa di una nuova perizia sul cellulare della donna per sapere se il 18 aprile abbia mai agganciato o no la cellula di San Marco.





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