Si celebra oggi come santo del giorno santa Zita, patrona delle casalinghe, dei servi e dei fornai. La santa è patrona di Lucca, e proprio in questa città per cinquant’anni fu un’umile domestica. Dante la cita nella Commedia e già allora il suo nome è legato indissolubilmente alla città toscana: Dante mette in bocca a un diavolo, che sta parlando di un magistrato di Lucca, queste parole per identificarlo, “anzian di santa Zita”. Zita, era nata nel 1218 a Monsagrati, un paese nei pressi di Lucca. La sua famiglia era gente povera della campagna, tra la quale era abitudine mandare le figlie a servizio presso una famiglia di città.
Zita a soli dodici anni andò a servizio nella famiglia lucchese dei Fatinelli, accettò serenamente la sua condizione sociale: era infatti certa che servendo bene la famiglia rendeva attraverso il suo modo di lavorare servizio a Dio, perché agiva nel suo amore. Per questo tollerava sgarbi e invidie. Era molto generosa nel donare ai poveri. Si racconta che una compagna di lavoro, accecata dall’invidia perché Zita, proprio per la sua dedicazione al lavoro, aveva ricevuto dai padroni la direzione della casa, fosse andata a riferire ai padroni che la santa donava troppo ai poveri. Un giorno Zita venne sorpresa mentre usciva di casa con il grembiule pieno di cose da portare a una famiglia bisognosa.
Alla domanda del padrone rispose che portava fiori e fronde. E quando liberò il fagotto che aveva formato con il grembiule davvero si riversò ai suoi piedi una pioggia di fiori.
Era molto ammirata dalle persone che riconoscevano le sue virtù e dopo la morte, avvenuta il 27 aprile 1278, crebbe la devozione popolare nei suoi confronti. Al punto che la sua tomba nella basilica di S. Frediano è da allora meta di pellegrinaggi. Il suo culto fu approvato il 5 settembre 1696, da Innocenzo XII. Pio XII l’ha proclamata patrona delle domestiche.
(Fonte: santiebeati.it)